L’elettrofotografia è un tipo di metodo di fotocopiatura a secco utilizzato per creare copie di un’immagine utilizzando una carica elettrostatica, simile all’elettricità statica. Chester Carlson inventò la tecnica nel 1938 e la chiamò elettrofotografia. Successivamente il termine cambiò in xerografia, formato dalle parole greche “xeros” e “-graphia”, che si traducono in “scrittura secca”. All’epoca dell’invenzione di Carlson, tutti i processi di fotocopiatura avevano bisogno di sostanze chimiche liquide per funzionare. Sebbene l’invenzione originale richiedesse molto tempo e richiedesse lavoro manuale per funzionare, non prevedeva sostanze liquide ed era un grande progresso tecnologico.
Per creare l’immagine senza le sostanze chimiche liquide, una macchina che utilizza l’elettrofotografia crea elettricità statica per caricare l’immagine e trasferire l’immagine su un foglio di carta bianco. L’elettrofotografia è comunemente usata nelle fotocopiatrici e in alcune stampanti, come le stampanti LED e laser. La procedura di copiatura avviene in meno di un minuto, ma ogni volta passa attraverso un processo di cinque fasi.
Innanzitutto il tamburo, una specie di cilindro metallico posto all’interno della macchina, si carica di elettricità. Al tamburo vengono date diverse cariche a seconda del tipo di copia che si sta effettuando e del tipo di immagine da cui viene prelevata la copia. Dopo che il tamburo si è caricato, una luce brillante risplende sull’immagine e copia le aree chiare e scure sul tamburo carico. Il toner carico viene attratto dalle particelle sul tamburo e copre il tamburo, creando una copia dell’immagine originale.
Dopo queste prime tre fasi, il processo passa alla fase di trasferimento. Un pezzo di carta passa attraverso il tamburo per catturare l’immagine. Sia l’energia elettrostatica che una certa quantità di pressione fanno sì che il toner si trasferisca sulla carta e crei una copia dettagliata dell’immagine originale. Nella fase finale, le particelle perdono la loro carica e vengono utilizzati calore, pressione o entrambi per garantire che l’immagine aderisca alla carta. L’utente riceve quindi l’immagine copiata.
Le macchine originali che utilizzavano l’elettrofotografia prevedevano diversi passaggi, ciascuno dei quali richiedeva all’utente di eseguire un’attività per far avanzare il processo. Ci sono voluti quasi 20 anni prima che si verificasse una svolta che offrisse al mondo una fotocopiatrice completamente automatizzata. La prima fotocopiatrice automatica messa in vendita sul mercato è stata creata da Haloid/Xerox, la società che in seguito è diventata il famoso marchio Xerox e si è guadagnata una reputazione per le sue vendite di stampanti e fotocopiatrici insieme ad altre comuni apparecchiature per ufficio.