L’Hapkido è un tipo di arte marziale coreana che si concentra sulla difesa piuttosto che sull’offesa ed è progettato per neutralizzare un avversario attraverso una serie di tecniche. È una disciplina che è anche progettata per chiarire e calmare lo spirito, e coloro che praticano l’hapkido stanno anche cercando di svilupparsi come individui. Sebbene non sia ampiamente praticata come altre arti marziali asiatiche, questa forma sta godendo di una crescente popolarità in Occidente.
La pratica dell’hapkido si è sviluppata da varie altre arti marziali che sono state eseguite per molti, molti anni. La forma come è conosciuta oggi è considerata un’arte marziale relativamente moderna, con date di inizio fissate intorno alla metà del 1900. Due Grandi Maestri, Han Jae Ji e Yong-Sul Choi, hanno il merito di aver plasmato la disciplina e averla introdotta in Occidente. Alcuni, tuttavia, danno credito solo a Yong-Sul Choi. Entrambi i Gran Maestri arrivarono negli Stati Uniti negli anni ‘1980 con l’obiettivo di aprire scuole di hapkido e aumentare la consapevolezza occidentale dell’arte marziale, e furono seguiti negli anni successivi da altri maestri che volevano preservare gli insegnamenti di questi due uomini.
In coreano, hapkido significa la via (do) dell’energia vitale (ki) e dell’armonia (hap). Hapkido è progettato per essere un’arte marziale che armonizza l’energia del corpo mantenendo uno stato di non aggressione. Molte arti marziali si concentrano sulla non aggressione e possono essere praticate da uomini e donne di tutte le taglie e forza. Questo modulo riguarda le mosse calcolate piuttosto che la forza bruta.
L’Hapkido è governato da tre principi essenziali. Il primo ha a che fare con una natura circolare, che tutti i movimenti si muovono all’interno di un round e che l’attività durante lo sparring è mantenuta all’interno di una sfera di energia, con gli avversari che concentrano l’energia strettamente all’interno. Quest’arte incorpora anche un principio del fiume, che implica un movimento fluido e facilmente adattabile; l’energia si conserva per il momento giusto, come un fiume in piena. L’Hapkido utilizza il principio dell’influenza, costringendo un potenziale attaccante ad adottare movimenti difensivi e lasciare aperture che possono essere sfruttate.
Questa disciplina incorpora armi, conoscenza dei punti nevralgici, calci, proiezioni, leve articolari e tecniche di percussione in una disciplina fluida e bella in cui un attaccante può essere facilmente neutralizzato. Come arte marziale difensiva, l’Hapkido è progettato per deviare l’attacco sull’attaccante in modo pacifico. Spesso, sfrutta i punti nervosi in combinazione con le articolazioni per immobilizzare un aggressore. Questa disciplina non richiede una grande forza e, di conseguenza, l’Hapkido è spesso integrato nelle classi di autodifesa per individui più deboli.
L’Hapkido incorpora la disciplina fisica e spirituale per costruire il carattere e le abilità di autodifesa. Il risultato finale desiderato è un individuo a tutto tondo, pacifico, capace di autodifesa in situazioni in cui è giustificato.