È sicuro assumere l’echinacea in gravidanza?

L’echinacea è un tipo di erba che a volte viene utilizzata come rimedio medico per curare o prevenire le infezioni. L’uso dell’erba è relativamente comune e le prove storiche del suo uso non indicano alcun effetto dannoso su un feto non ancora nato. Nonostante la mancanza di prove per gli effetti collaterali dell’echinacea in gravidanza, a partire dal 2011, non sono disponibili sufficienti ricerche per dimostrare la sua sicurezza. Inoltre, gli effetti benefici proposti dell’erba non sono scientificamente provati.

Tre principali specie di echinacea sono utilizzate in erboristeria. Si tratta di Echinacea angustifolia, E. pallida ed E. purpurea. Le piante sono originarie del continente nordamericano e prendono il loro nome perché quando semina produce una cima spinosa che sembra un riccio; in greco si chiama echinos. Comunemente, gli usi dell’echinacea includono la prevenzione e l’alleviamento delle infezioni, insieme al trattamento di condizioni come reumatismi ed emicranie.

In genere, durante la gravidanza, si consiglia alle donne di evitare determinati farmaci e alimenti. Questo perché il feto in crescita è particolarmente vulnerabile ai danni mentre è nell’utero. Le medicine a base di erbe possono potenzialmente produrre difetti dello sviluppo o altri problemi nell’utero, allo stesso modo delle medicine convenzionali. L’echinacea in gravidanza, quindi, richiede studi e dati per verificare se è sicuro per l’uso.

I dati storici sull’uso dell’echinacea in gravidanza non hanno prodotto alcun legame evidente tra l’erba e i problemi in gravidanza. Inoltre, uno studio del 2000 condotto da ricercatori dell’Hospital for Sick Children, a Toronto, in Canada, su circa 200 donne ha indicato che l’erba non ha avuto effetti negativi evidenti sulla salute né della madre né del bambino. Circa la metà delle donne nello studio aveva usato l’echinacea in gravidanza nei primi tre mesi. Questo è lo stesso periodo di tempo in cui una percentuale significativa di donne non è ancora a conoscenza di una gravidanza non pianificata e quindi continua a utilizzare medicinali a base di erbe, ignara del potenziale rischio.

Sebbene le informazioni disponibili sulla sicurezza dell’echinacea in gravidanza, a partire dal 2011, non mostrino rischi significativi per la donna incinta o il suo bambino, non sono disponibili prove sufficienti per dimostrarlo definitivamente. Per motivi di sicurezza, quindi, si consiglia generalmente alle donne di non assumere l’echinacea durante la gravidanza. Le uniche indicazioni scientifiche sull’utilità dell’erba per la salute si estendono solo al comune raffreddore e alle infezioni vaginali da lieviti, nessuna delle quali rappresenta un pericolo per la salute della madre o del bambino.

Oltre al rischio intrinseco dell’uso di prodotti con attività biologica nota durante la gravidanza, possono essere presenti altri rischi con l’uso di rimedi erboristici. Alcuni prodotti a base di erbe di produttori poco rispettabili etichettati come contenenti echinacea possono contenere altre erbe potenzialmente dannose o non contenere affatto echinacea. Anche i prodotti naturali sono difficili da testare, poiché le singole piante possono contenere livelli variabili delle molecole che hanno un effetto biologico e il prodotto potrebbe non contenere la stessa quantità di principio attivo indicata sull’etichetta. Diverse parti della pianta contengono anche livelli variabili delle molecole biologicamente attive, quindi i prodotti realizzati da una parte possono essere diversi dai prodotti realizzati da un’altra parte.