Molte persone sono rimaste scioccate quando un rapporto del 2006 ha dettagliato che il tasso di mortalit? infantile negli Stati Uniti era il secondo pi? alto al mondo, tra i paesi sviluppati. Inoltre, le statistiche relative a questo tasso hanno mostrato modelli inquietanti. La cifra era molto pi? alta negli Stati Uniti tra le minoranze ed era spesso collegata non solo ai decessi per i bambini, ma anche ai rischi per la salute delle madri. Dal momento che il rapporto, ci sono state una serie di teorie sul perch? il tasso di mortalit? infantile negli Stati Uniti ? cos? alto, ma l’accesso all’assistenza sanitaria, all’istruzione e alle informazioni sulla gravidanza e sul controllo delle nascite ? probabilmente un contributo.
In cima alla lista c’? l’iniquo accesso all’assistenza sanitaria, soprattutto tra coloro che sono molto poveri e tra gli adolescenti che hanno figli. Un buon consiglio medico e il monitoraggio di una gravidanza sono un importante fattore che contribuisce ai bambini nati con un peso alla nascita appropriato, nati a termine e nati sani. Ci sono persone povere in tutte le nazioni industrializzate, ma gli Stati Uniti non hanno alcun tipo di piano di assicurazione sanitaria nazionalizzato che aiuterebbe a garantire che tutte le donne abbiano accesso alle cure di cui hanno bisogno. I paesi con piani sanitari governativi tendevano ad avere i tassi di mortalit? infantile pi? bassi.
Le donne che appartenevano alla classe media o superiore, e che avevano almeno un diploma di scuola superiore, avevano molte pi? probabilit? di avere bambini sani. Nel complesso, la popolazione pi? a rischio di subire la perdita di un figlio ? costituita dagli afroamericani, che hanno quasi il doppio delle probabilit? di avere un figlio nato morto o di morire entro le prime 24 ore dalla nascita. Mentre il tasso medio di mortalit? infantile negli Stati Uniti ? di 5 morti ogni 1,000 nascite, per gli afroamericani questo numero sale a quasi 10 morti ogni 1,000 nascite.
Non solo l’istruzione, ma anche la disponibilit? di assistenti al parto ? un fattore che contribuisce. Questa ? una statistica sorprendente, dato che ci sono pi? ostetrici e neonatologi per persona negli Stati Uniti rispetto alla maggior parte degli altri paesi. Ancora una volta, probabilmente si tratta di accedere a questi professionisti medici e all’istruzione in materia di gravidanza e assistenza sanitaria.
Uno degli altri fattori che contribuiscono citati ? la disponibilit? e l’educazione sul controllo delle nascite. Quando questo ? disponibile, come nel caso della maggior parte dei paesi con tassi di mortalit? infantile pi? bassi, le adolescenti, uno dei gruppi con maggiori probabilit? di avere un travaglio pretermine, hanno meno probabilit? di rimanere incinta. Questo riduce il gruppo totale di donne che potrebbero perdere un bambino nato gravemente prematuro.
Insieme all’alto tasso di mortalit? infantile negli Stati Uniti, c’? anche un rischio maggiore per le madri. I decessi durante la gravidanza salgono con il tasso di mortalit? infantile, traducendosi in maggiori rischi per le mamme. Questo ? particolarmente vero quando una madre non consegna un bambino con un assistente al parto.
Quello che si pu? desumere da studi come quello fatto nel 2006 ? che ci sono soluzioni abbastanza chiare al problema. Il paese potrebbe essere in grado di arrestare il problema imparando da altre nazioni e contribuendo a garantire una migliore assistenza alle madri e ai bambini americani.