Fisiopatologia è un termine che descrive i cambiamenti che si verificano quando i normali processi biologici diventano anormali. La fisiopatologia dell’osteoporosi, quindi, si riferisce ai cambiamenti che si verificano nel corpo a causa dell’osteoporosi. Le persone con questa condizione soffrono di una serie di sintomi relativi alla perdita di densità ossea, spesso a causa di una carenza di calcio a lungo termine.
L’osteoporosi stessa ha pochi sintomi specifici che possono essere riconosciuti nelle persone con la malattia, uno dei quali è la fragilità delle ossa. Questa condizione si traduce in un rischio notevolmente aumentato di fratture ossee a causa di cadute e altre lesioni. Le fratture legate all’osteoporosi tendono a verificarsi nelle ossa che normalmente non sarebbero vulnerabili ai danni di una semplice caduta. Questi includono ossa del polso, fianchi, costole e ossa della colonna vertebrale.
La causa principale della fisiopatologia dell’osteoporosi è uno squilibrio tra due fattori relativi al mantenimento della densità ossea. Questi fattori sono la formazione ossea e il riassorbimento osseo. L’osso normale e sano viene costantemente riparato e rimodellato; alcune stime indicano che fino al dieci percento del tessuto osseo sta subendo questo processo in un corpo sano.
La formazione ossea è un processo in cui la materia ossea viene depositata da cellule chiamate osteoblasti. Il riassorbimento osseo è il processo opposto: le cellule chiamate osteoclasti assorbono la materia ossea. Questi due processi devono rimanere in perfetto equilibrio per il mantenimento di livelli sani di densità ossea. In una persona con osteoporosi, la formazione ossea e il riassorbimento osseo sono sbilanciati, rendendo l’osso meno denso, più fragile e più soggetto a fratture.
Diversi fattori possono portare a uno squilibrio tra deposizione ossea e riassorbimento. Uno dei più comuni è la riduzione dei livelli di estrogeni che si verifica nelle donne in post-menopausa. Questa riduzione fa sì che il tasso di riassorbimento osseo aumenti rispetto al tasso di formazione ossea.
Un altro meccanismo comune della fisiopatologia dell’osteoporosi è la carenza di calcio. La materia ossea viene continuamente depositata e riassorbita in parte per fornire al corpo la fornitura di calcio di cui ha bisogno per compiti essenziali come la contrazione muscolare e la neurotrasmissione. L’osso riassorbito rilascia calcio, che entra nel flusso sanguigno e viene distribuito alle cellule che lo richiedono. Quando il calcio non è fornito dalla dieta, è necessario trattenere più minerale dalle ossa e questo processo riduce la velocità con cui la materia ossea viene depositata dagli osteoblasti. Questa carenza può essere aggravata dalla mancanza di vitamina D.
Altri organi, tra cui la tiroide e le ghiandole paratiroidi, secernono ormoni che possono svolgere un ruolo nella fisiopatologia dell’osteoporosi. La ghiandola tiroide secerne un ormone chiamato calcitonina, che aumenta il tasso di deposizione ossea da parte degli osteoblasti. Le ghiandole paratiroidi secernono l’ormone paratiroideo, che ha molti ruoli, incluso quello di aumentare la velocità con cui la materia ossea viene riassorbita. Uno squilibrio nei livelli di uno di questi due ormoni può essere importante nello sviluppo della fisiopatologia dell’osteoporosi.