La maggior parte della tradizione sui vampiri proviene dall’Europa orientale e dalle aree circostanti, ma le tradizioni folcloristiche di tutto il mondo presentano varie forme di mostri succhiasangue. Alcune creature simili prosciugano le loro vittime di energia psichica o sessuale, salute o qi, nota anche come essenza vitale. Alcuni dei tipi più noti di vampiri sono i nosferatu, i moroi, gli strigoi e i mullo.
Forse la forma più nota di vampiro, resa popolare dalla fiction e dal cinema nel mondo occidentale, è il nosferatu. Questo vampiro rumeno è il figlio illegittimo di due figli illegittimi e si dedica al succhiasangue e al sesso con donne mortali. Secondo la leggenda, una donna così impregnata darà alla luce una strega o un moroi – scritto anche moroii – un “vampiro vivente” in contrasto con la varietà non morta. I Moroi sono identificati alla nascita dal loro aspetto peloso, anche se caratteristiche come un cavo, una coda o un capezzolo in più potrebbero anche segnalare l’identità vampirica.
L’altro tipo principale di vampiro nella cultura rumena è lo strigoi, o strigoii. Gli Strigoi sono streghe viventi o vampiri non morti, ma i vivi diventano vampiri a tutti gli effetti dopo la loro morte terrena. Gli strigoi viventi possono inviare le loro anime di notte per comunicare con altri della loro specie, e i non morti si nutrono del sangue delle persone e del bestiame. La parola strigoi deriva dal nome di un antico succhiasangue romano, lo strige, un uccello notturno che si nutre di esseri umani.
Alcuni zingari, o rom, credono tradizionalmente che le anime dei morti rimangano vicine ai loro corpi e talvolta desiderino tornare indietro. Il mullo, la versione rom del vampiro, di solito ritorna nel mondo umano per vendicarsi di un parente che in qualche modo ha fatto del male alla persona morta. Succhiano il sangue della loro vittima e la tormentano in altro modo. Gli zingari credono anche nel dhampir, figlio di un vampiro e di una donna mortale, di solito la vedova del vampiro, abile nel cacciare e uccidere i vampiri.
La cultura indiana da cui ha avuto origine il popolo Rom ha anche molte creature succhiasangue tradizionali, in particolare la divinità Kali, la dea nera, che, sebbene non sia un vampiro, potrebbe aver ispirato altre leggende sui vampiri. I vampiri indiani includono il bhut, il fantasma malvagio di un uomo morto prematuramente, e il vetala. Entrambe le varietà di vampiri frequentano i cimiteri, animano i cadaveri e attaccano i vivi. Il brahmaparusha, dal folklore dell’India settentrionale, beve il sangue della sua vittima attraverso un foro nel cranio e poi mangia il cervello, ballando infine con l’intestino della vittima avvolto intorno alla sua testa.
Creature simili ai vampiri europei esistono nelle culture di tutto il mondo. Un esempio interessante è il cinese jiang shi, o cadavere saltellante, un mostro non morto che uccide le sue vittime drenando il loro qi. Un altro succhiasangue ben noto è il chupacabra centroamericano, che si nutre di carne e sangue di bestiame durante la notte.