Il periodo neonatale è costituito dai primi 28 giorni di vita, il che significa che i neonati possono essere definiti neonati fino alla fine della quarta settimana dopo la nascita. La più alta probabilità di morte si verifica in questo periodo di vita, in particolare durante la prima settimana. Per questo motivo, i neonati vengono esaminati a fondo subito dopo la nascita, momento in cui la maggior parte delle condizioni mediche è già presente e rilevabile dai medici. Sia i bambini con condizioni di salute che i neonati prematuri vengono solitamente collocati nell’unità di terapia intensiva neonatale, o TIN, per essere monitorati e trattati. Nonostante il nome dell’unità, il trattamento in terapia intensiva neonatale può durare più a lungo del periodo neonatale per i bambini gravemente malati o molto prematuri.
Quasi tutti gli ospedali esaminano i neonati in sala parto subito dopo la nascita per assicurarsi che siano sani. Il peso, la lunghezza, la circonferenza della testa, il polso e la temperatura vengono spesso registrati immediatamente e vengono annotate eventuali anomalie osservate in quel momento. Ai neonati viene anche assegnato un punteggio Apgar, che può essere compreso tra zero e dieci, a seconda dei punteggi assegnati per il colore della pelle, la frequenza cardiaca, il tono muscolare, la respirazione e l’irritabilità riflessa. Ciascuno di questi cinque tratti può essere valutato da zero a due e quindi sommato, e il test viene somministrato sia a uno che a cinque minuti dopo la nascita. Punteggi inferiori a sette possono indicare la necessità di trascorrere un po’ di tempo in terapia intensiva neonatale durante il primo giorno del periodo neonatale, mentre punteggi inferiori a quattro di solito segnalano la necessità di una degenza ospedaliera più lunga.
Più di un terzo dei decessi nei bambini si verifica nel periodo neonatale e circa tre quarti di questi decessi si verificano durante la prima settimana. Per questo motivo, non solo le cure mediche extra sono cruciali durante il periodo neonatale, ma lo è anche la prevenzione delle condizioni che comunemente portano alla morte infantile. Ad esempio, le madri che sono in grado di partorire in un ambiente sanitario, ottenere una vaccinazione antitetanica e fornire anticorpi al loro neonato allattando esclusivamente al seno tendono ad avere tassi più bassi di mortalità infantile durante il periodo neonatale. Inoltre, i bambini nati in un ambiente con accesso ad antibiotici o cure extra in caso di basso peso alla nascita tendono ad avere tassi di mortalità più bassi. Circa tre quarti dei decessi infantili sono dovuti a malaria, diarrea, parto prematuro, sepsi neonatale, polmonite e asfissia durante il parto, il che rende cruciale l’accesso a un’assistenza sanitaria adeguata durante le fasi iniziali della vita.