Il mondo moderno è pieno di pressioni e spesso non c’è niente di meglio per alleviare lo stress che semplicemente dormire bene la notte. Eppure, anche con una miriade di opzioni high-tech per rilassarsi prima di andare a letto – scorrendo i social media, trasmettendo in streaming una serie Netflix preferita o scaricando una nuova app – nulla rende la mattinata più luminosa. Sorpresa: potrebbe benissimo essere che le tue soluzioni pre-sonno siano i colpevoli, non le cure. In sostanza, la luce blu che esce dalla maggior parte dei dispositivi moderni è “arricchita a onde corte” e ti drena della melatonina tanto necessaria, un ormone che porta un sonnellino soddisfacente. Secondo Anne-Marie Chang, neuroscienziata di Harvard, è noto da tempo che la luce ha un impatto diretto sul nostro ritmo circadiano – l’orologio del nostro corpo – smorzando i nostri livelli di melatonina. Di notte, l’oscurità consente il rilascio della melatonina e ci lascia scivolare nel mondo dei sogni. Ma tutta la luce blu proveniente dagli schermi del telefono e del laptop impedisce che il rilascio avvenga in tempo, annullando così i nostri schemi di sonno. Chang dice che se proprio non riesci a premere il pulsante “spegnimento”, prova a ridurre la luminosità o a usare un programma che filtri la luce a onde corte.
Alcuni fatti illuminanti sul sonno:
L’esercizio fisico regolare può aiutarti a dormire, ma fare esercizio sporadicamente o subito prima di andare a letto potrebbe avere l’effetto opposto.
Sebbene la maggior parte delle persone abbia bisogno di circa sette-nove ore di sonno a notte, alcuni possono farcela con sei, mentre altri hanno bisogno di fino a 10 ore.
Si crede che tutti sognino, di solito dalle quattro alle sei volte a notte, ma la maggior parte delle persone dimentica i propri sogni al risveglio. Se vuoi ricordarli, prendere l’abitudine di scrivere in un diario del sonno potrebbe essere d’aiuto.