La catastrofe dell’errore dell’invecchiamento, originariamente proposta da Leslie Orgel nel 1963, sostiene che gli errori di copiatura nel DNA e il posizionamento errato degli amminoacidi nella sintesi proteica potrebbero aggregarsi nel corso della vita di un organismo e alla fine causare un guasto catastrofico sotto forma di evidente invecchiamento . I test sperimentali che hanno tentato di determinare le differenze nelle sequenze nucleotidiche di proteine specifiche correlate all’età hanno sempre fallito, quindi la teoria è stata ampiamente respinta.
Gli errori di copiatura sono stati selezionati in modo estremamente forte nel corso dell’evoluzione perché il materiale genetico è la parte evolutivamente più importante dell’intero organismo e l’organismo può infatti essere visto come una “macchina di sopravvivenza” per il materiale genetico. Nei vertebrati, l’evoluzione ha dovuto lottare con la più immaginabile conseguenza negativa degli errori di copiatura immaginabili – il cancro – e quindi ha meccanismi di copiatura del DNA che funzionano a fedeltà estremamente elevate. Poiché questi meccanismi sono sintonizzati così bene, la catastrofe dell’errore dell’invecchiamento, sebbene sia una teoria interessante, non è un fenomeno reale.
A volte la frase “catastrofe dell’errore” viene utilizzata in riferimento a organismi più piccoli, come i virus. La catastrofe dell’errore nelle popolazioni virali è simile alla catastrofe dell’errore dell’invecchiamento, ma rispetto ai virioni piuttosto che alle cellule. Ma simile alla catastrofe dell’errore dell’invecchiamento, la catastrofe dell’errore nelle popolazioni virali non può essere dimostrata in modo convincente. Un dato virus ha un dato genoma, e se il tasso di mutazione tra i virus fosse così alto che l’intera specie si guasta, allora tali virus non esisterebbero in primo luogo. Contraddice anche l’idea che un genoma specifico sia associato a ciascuna specie di virus, cosa che è stata dimostrata sperimentalmente essere vera.
Attraverso calcoli matematici, possiamo determinare i tassi di mutazione che causerebbero catastrofi di errore se fossero i valori reali, ma non lo sono. È possibile dimostrare che tutti i virus e tutte le cellule umane hanno tassi di mutazione significativamente inferiori a quelli che potrebbero prevedere che alla fine si verificherà una catastrofe di errore. La catastrofe dell’errore dell’invecchiamento è quindi una teoria screditata, ma i mezzi per screditarla sono un’importante storia educativa per biologi e genetisti.