La corsa dell’attuatore è un termine quantitativo utilizzato per esprimere l’intera lunghezza del movimento di lavoro di cui è capace qualsiasi attuatore. Questa variabile operativa è una considerazione fondamentale quando si scelgono attuatori o si progettano sistemi basati su unità esistenti. Gli attuatori sono in grado di impostare valori di corsa fissi o possono essere regolati per produrre campi di movimento adatti alla particolare applicazione. I valori di corsa degli attuatori lineari e rotativi sono determinati ed espressi in modi diversi, con i tipi lineari generalmente più facili da misurare. Alcuni attuatori rotanti multigiro non hanno valori di corsa in quanto tali, ma sono piuttosto definiti dal numero di rotazioni complete che producono.
L’intera estensione dell’uscita del movimento di lavoro di un attuatore è nota come corsa. Una conoscenza approfondita dei valori di corsa dell’attuatore ottimale, minimo e massimo per qualsiasi applicazione è fondamentale per il funzionamento sicuro ed efficiente sia dell’attuatore che del meccanismo a cui è collegato. Se viene utilizzato un attuatore con classificazione errata, una perdita di efficienza è generalmente lo scenario migliore. D’altra parte, la distruzione dell’attuatore, del meccanismo azionato o gravi lesioni all’operatore sono una possibilità concreta se la corsa dell’attuatore non è adatta all’applicazione specifica.
Gli attuatori a corsa fissa producono una gamma di movimento finita e preimpostata. Questi dispositivi vengono utilizzati laddove sono possibili corrispondenze esatte tra l’uscita dell’attuatore e i requisiti di attuazione del dispositivo secondario. Altri tipi di attuatori dispongono di controlli di regolazione integrati che consentono di impostare l’uscita del dispositivo in base ai requisiti dell’applicazione. In alcuni casi, l’alimentazione dell’attuatore può anche essere instradata attraverso finecorsa che arrestano l’attuatore quando raggiunge la lunghezza ottimale della corsa.
La misurazione della corsa di un attuatore può essere complicata, in particolare nel caso di dispositivi rotanti. Gli attuatori lineari a uscita fissa sono gli esempi più facili da misurare. Per ottenere ciò, l’attuatore viene scollegato dal dispositivo secondario e il suo meccanismo viene posizionato in posizione neutra o nulla. L’intera lunghezza dell’attuatore viene quindi misurata dalla sua superficie posteriore al centro del perno di collegamento del braccio dell’attuatore. Il dispositivo viene quindi azionato per produrre il suo movimento completo e rimisurato, la differenza tra le due misurazioni essendo il valore della corsa dell’attuatore.
La corsa dell’attuatore di un attuatore rotante è un po’ più difficile da stabilire. I dispositivi che sviluppano meno di un giro completo del movimento in uscita presentano valori di corsa espressi in gradi. Esistono diversi modi per stabilire questo valore se è sconosciuto, uno dei quali è l’uso di un modello di goniometro appositamente progettato. Per ovvie ragioni, gli attuatori rotanti multigiro non sono classificati in base alla lunghezza della corsa. La loro potenza è espressa in base al numero di giri completi che producono.