Che cos’è la guerra informatica?

Cyber ​​warfare è un termine usato per descrivere l’uso di Internet per fare la guerra nel mondo virtuale, spesso con effetti reali nel mondo fisico. Sebbene generalmente la guerra informatica si riferisca ad attacchi da uno stato sovrano a un altro nel cyberspazio, può anche essere usata per descrivere attacchi tra aziende, da organizzazioni terroristiche o semplicemente attacchi da parte di individui chiamati hacker, che sono percepiti come bellicosi nei loro intenti. Negli ultimi anni, la guerra informatica è diventata una questione di grande preoccupazione tra le principali nazioni del pianeta e praticamente ogni esercito nazionale ha ora un ramo dedicato sia alla conduzione che alla difesa dalla guerra informatica.

Man mano che il mondo diventa più connesso in rete, i sistemi più cruciali diventano suscettibili agli attacchi nel cyberspazio. Sebbene alcuni sistemi militari rimangano accessibili solo essendo presenti in un terminale in loco, la stragrande maggioranza dei sistemi critici che controllano le nazioni moderne sono ora collegati a Internet in un modo o nell’altro. Sebbene questi sistemi siano difesi da elevati livelli di sicurezza, sono comunque fragili e la guerra informatica si preoccupa di trovare punti deboli e sfruttarli.

Ci sono tre principali settori presi di mira dalla maggior parte delle nazioni coinvolte nella guerra informatica: finanziario, infrastrutturale e governativo. Gli attacchi finanziari potrebbero perturbare i principali mercati mondiali sopprimendo le borse merci controllate elettronicamente o chiudendo le operazioni basate sul web delle principali banche o rivenditori. Gli attacchi alle infrastrutture possono danneggiare una nazione chiudendo i sistemi di utilità critici, come le reti elettriche, o distruggendo altri, come l’apertura di dighe, o interferendo con il sistema di controllo del traffico aereo. Gli attacchi governativi possono impedire ai funzionari governativi di comunicare tra loro, rubare comunicazioni digitali segrete o rilasciare al pubblico informazioni quali informazioni fiscali, informazioni sulla sicurezza sociale o altri dati personali.

Nel 2009 è stato pubblicato un rapporto che mostrava che la rete elettrica degli Stati Uniti era incredibilmente suscettibile agli attacchi nel cyberspazio, che potrebbero paralizzare la nazione interrompendo l’elettricità per centinaia di milioni di persone. Il rapporto affermava che la rete era già stata violata sia dalla Russia che dalla Cina, che avevano lasciato software che poteva essere attivato da remoto per controllare il sistema. Sebbene un simile attacco non sia ancora avvenuto in nessuna parte del mondo, se combinato con un attacco militare convenzionale potrebbe rivelarsi catastrofico.

Molti sistemi militari critici sono anche suscettibili di attacchi virtuali. I sistemi satellitari, ad esempio, sebbene protetti da un’ampia sicurezza, sono stati violati occasionalmente. Se un nemico prendesse il controllo di satelliti spia o satelliti che forniscono dati GPS ad aerei e missili, potrebbe essere un duro colpo per i militari.
Negli ultimi anni, è diventato evidente che le principali nazioni militari del mondo stanno dedicando grandi quantità di energia e denaro alla guerra cibernetica. La Cina ha ricevuto la maggior parte della stampa per i suoi programmi, ma sono emersi anche rapporti sui programmi sia degli Stati Uniti che della Russia. Sebbene questi attacchi siano stati, per la maggior parte, benevoli, stanno gettando le basi per guerre future che potrebbero essere combattute principalmente attraverso l’uso della tecnologia delle comunicazioni.