Che cos’è ASCII?

ASCII sta per American Standard Code for Information Interchange ed è pronunciato con un suono “C” duro, come ask-ee. Come standard, è stato adottato per la prima volta nel 1963 ed è diventato rapidamente ampiamente utilizzato in tutto il mondo dei computer. Viene utilizzato per definire un insieme di caratteri che possono essere visualizzati da un computer su uno schermo e include alcuni caratteri di controllo che hanno funzioni speciali.

L’ASCII di base utilizza sette bit per definire ogni lettera, il che significa che può avere fino a 128 identificatori specifici, 27 di potenza. Questa dimensione è stata scelta in base al blocco di base comune del calcolo, il byte, che consiste di otto bit. L’ottavo bit veniva spesso messo da parte per le funzioni di controllo degli errori, lasciandone sette rimanenti per un set di caratteri.

Ci sono 33 codici in ASCII che vengono usati per rappresentare cose diverse da caratteri specifici. I primi 32 (0-31) rappresentano cose che vanno da un suono di campanello, a un comando di avanzamento riga, all’inizio di un’intestazione. Il codice finale, 127, rappresenta un backspace. Oltre i primi 31 bit ci sono i caratteri stampabili. I bit 48-57 rappresentano le cifre numeriche, i bit 65-90 sono le lettere maiuscole e i bit 97-122 sono le lettere minuscole. Il resto dei bit sono simboli di punteggiatura, simboli matematici e altri simboli come il tubo e la tilde.

ASCII è iniziato in teoria come un set di caratteri più semplice, utilizzando sei bit anziché sette. Alla fine è stato deciso che l’aggiunta di lettere minuscole, punteggiatura e caratteri di controllo ne avrebbe notevolmente migliorato l’utilità. Non molto tempo dopo la sua adozione, si è discusso molto di possibili sostituzioni e adattamenti del codice per incorporare caratteri non inglesi e persino non romani. Già nel 1972 è stato creato uno standard ISO (646) nel tentativo di consentire una gamma più ampia di caratteri. Tuttavia, con ISO-646 esisteva un certo numero di problemi, che è stato lasciato nel dimenticatoio.

L’attuale principale contendente per la sostituzione di questo standard è il set di caratteri Unicode. Consente di mappare caratteri essenzialmente illimitati utilizzando raccolte di byte per rappresentare un carattere, piuttosto che un singolo byte. Il primo byte di tutti gli standard Unicode rimane dedicato al set di caratteri ASCII, tuttavia, per preservare la compatibilità con le versioni precedenti.

La norma viene talvolta discussa anche in riferimento all’ASCII art. Descrive l’uso del set di caratteri di base per creare approssimazioni visive delle immagini.