Il bit bucket è un contenitore immaginario in cui si dice che i dati del computer persi o scartati siano andati. È comunemente usato come spiegazione umoristica per e-mail scomparse o documenti smarriti. Il termine potrebbe essere stato ispirato da un contenitore fisico utilizzato per raccogliere pezzi di carta dalle schede perforate sulle prime macchine per l’elaborazione dei dati. I percorsi di rete senza uscita e i file speciali progettati per eliminare i dati sono talvolta noti anche come bucket di bit.
I bit sono l’unità più piccola e basilare delle informazioni digitali e fungono da elementi costitutivi per file di dimensioni maggiori. Anche un documento di testo di una pagina può essere composto da centinaia di migliaia di singoli bit. Poiché questi bit vengono modificati, copiati e trasferiti attraverso i collegamenti di rete, le cose possono occasionalmente andare storte e i dati possono andare persi. Quando un bit viene perso, scartato, distrutto o altrimenti inaccessibile, a volte si dice che sia andato nel secchio dei bit.
Il bit bucket, a volte propagandato come il Great Bit Bucket in The Sky (GBBITS), è un costrutto immaginario, una sorta di buco nero che può essere incolpato di dati computerizzati danneggiati o persi. Sebbene il termine faccia parte del gergo informatico, è quasi sempre usato con leggerezza. Un’e-mail misteriosamente scomparsa tra mittente e destinatario potrebbe essere attribuita al bit bucket, proprio come i “gremlins” che a volte vengono accusati di sconcertanti problemi meccanici sugli aerei. I dati persi a causa di un arresto anomalo del computer, disco danneggiato o persino un errore dell’operatore possono essere attribuiti a questo mitico contenitore.
Sia gli utenti ordinari che gli editorialisti di tecnologia hanno inventato nuovi nomi per questa leggendaria casa degli ultimi dati. I termini Write Only Memory (WOM), First In Out Never (FINO) e Write Once Read Never (WORN) sono tutti molto simili al bit bucket. Alcuni appassionati di tecnologia e imprenditori hanno sfruttato la popolarità del termine. Blog, negozi di computer, pannelli tecnologici e un servizio di hosting di codice per programmatori hanno tutti utilizzato il nome del bucket di bit.
In un contesto informatico moderno, il bit bucket non è altro che un pezzo di folklore digitale, ma il termine potrebbe aver avuto origine con un vero equipaggiamento noto come chad box. Nell’era delle apparecchiature per la registrazione dell’unità, ovvero i precursori meccanici del computer elettronico, queste scatole di metallo erano responsabili della cattura dei minuscoli frammenti di carta da ogni scheda perforata e talvolta venivano chiamate secchielli di bit. Questo potrebbe aver fornito ispirazione per l’uso successivo del termine.
Sebbene non esista un vero e proprio bucket di bit, il termine viene talvolta utilizzato per riferirsi a problemi reali nell’elaborazione che coinvolgono dati scartati o persi. In rete, il termine è a volte inteso per riferirsi a un “percorso nullo”, ovvero un percorso di rete che non porta da nessuna parte. I sistemi informatici simili a Unix hanno un concetto simile chiamato “/dev/null”, che è un file progettato per scartare tutti i dati scritti su di esso. Anche il cestino o la cartella della spazzatura su un computer viene occasionalmente indicato come un secchio di bit.