Che cos’è il monitoraggio cardiaco?

Il “monitoraggio cardiaco” si riferisce all’atto di tenere un paziente collegato a un elettrocardiogramma cardiaco (ECG) o un dispositivo simile allo scopo di tenere traccia e registrare l’attività del cuore. Questo è generalmente fatto per i pazienti che si trovano in terapia intensiva o nel pronto soccorso, sebbene ci siano alcuni altri casi in cui può essere utilizzato il monitoraggio cardiaco. Il monitoraggio viene utilizzato principalmente per tenere traccia dei segnali elettrici inviati da e verso il cuore. Ciò consente ai medici di vedere se il cuore funziona correttamente o quali aree non funzionano correttamente se è determinato che c’è un problema.

Nella maggior parte dei casi, il monitoraggio cardiaco utilizza un dispositivo o una macchina che stampa i battiti e gli impulsi cardiaci. Monitor aggiuntivi possono anche tenere traccia di output, input e livelli di ossigeno nel sangue. La maggior parte dei monitor cardiaci utilizza dispositivi elettrici collegati direttamente al paziente. L’area su cui verranno posizionati gli elettrodi viene generalmente rasata e pulita accuratamente. A volte viene utilizzato anche un bracciale se viene monitorata la pressione sanguigna.

Le letture sono spesso sotto forma di carta stampata direttamente dal dispositivo, ma spesso la frequenza cardiaca viene monitorata direttamente su uno schermo. Il tipo utilizzato dipenderà dal singolo paziente e se è necessario un monitoraggio continuo, poiché con un modello di lettura i medici possono tenere traccia dell’attività cardiaca nel tempo osservando le letture precedenti.

A volte viene impostato un allarme per avvisare il personale medico se la frequenza cardiaca del paziente o altri fattori cambiano drasticamente. Ciò è particolarmente importante per coloro che sono instabili o che hanno avuto di recente un infarto. Le impostazioni possono includere avvisi se la frequenza cardiaca è troppo lenta, se i livelli di ossigeno nel sangue diminuiscono o se la pressione sanguigna si abbassa o aumenta rapidamente.

Il monitoraggio cardiaco è utilizzato anche in molti ospedali nelle donne in travaglio. Un elettrodo viene inserito nell’utero e attaccato al cranio del bambino per tenere traccia della frequenza cardiaca del bambino. Questa pratica è stata molto esaminata e non è consigliata in alcune situazioni. Le donne in travaglio hanno spesso la possibilità di rifiutare il monitoraggio fetale interno.

Nella maggior parte dei casi il monitoraggio cardiaco viene utilizzato per pazienti in condizioni critiche o gravi, anche se quelli che sono stabili possono essere monitorati per periodi più lunghi se hanno determinate condizioni cardiache. I pazienti vengono monitorati anche durante l’intervento chirurgico e altre condizioni di salute che possono influenzare i ritmi cardiaci.
Non sono noti rischi associati alla maggior parte del monitoraggio cardiaco. Nella maggior parte delle strutture mediche non è necessario alcun modulo di consenso per il monitoraggio esterno. Il monitoraggio fetale interno può richiedere il consenso dei genitori.