Che cos’è il test CAMP?

Un test di Christie, Atkins e Munch-Peterson (CAMP) è un modo per i microbiologi di testare la presenza di un particolare tipo di batteri in un campione chiamato streptococchi di gruppo B. È un test visivo che coinvolge un mezzo di crescita con un ingrediente del sangue, un tipo noto di batteri e il campione. Il sangue si scompone in modo distintivo, lasciando aree di terreno di crescita che appaiono traslucide, perché se nel campione sono presenti Streptococchi di gruppo B, producono una proteina chiamata fattore CAMP che interagisce con l’altro tipo di batteri coinvolti.

Questo test prende il nome dagli scienziati che lo scoprirono per la prima volta nel 1944, e quindi il test porta i loro nomi, o più comunemente, le loro iniziali. Storicamente, i microbiologi hanno notato che diversi tipi di batteri crescevano su diverse forme di terreno in modo distintivo, perché le singole specie batteriche sono tipicamente specializzate nell’uso di determinati nutrienti e vivono in determinate condizioni, sebbene alcuni siano più suscettibili agli altri di cambiare ambiente. Nel caso del terreno di prova CAMP, si tratta di una capsula di Petri riempita con una miscela di agar solido che contiene una gamma di sostanze nutritive e sangue di mucca o pecora.

Un analista traccia una linea di batteri in una linea lungo il centro della piastra. Questo batterio è un ceppo noto di Staphylococcus aureus che i laboratori possono acquistare e che contiene solo cellule di quel particolare ceppo e nessun altro batterio. Questi batteri possono abbattere le cellule del sangue di pecora o mucca per l’uso come cibo. Dopo un po’ di tempo in un’incubatrice che mantiene i batteri al caldo e li aiuta a crescere, questo ceppo di S. aureus produce una traslucenza sotto l’area in cui l’analista ha posizionato i batteri all’inizio dell’incubazione. Questa traslucenza visibile è dovuta a una proteina chiamata beta emolisina prodotta dai batteri che scompone le cellule e alla colorazione rossa delle cellule.

Quando il fattore CAMP, che è una proteina prodotta dagli streptococchi di gruppo B, entra in contatto con la beta emolisina, l’effetto di entrambi insieme crea aree più traslucide di quanto non sarebbe altrimenti. La base del test CAMP è che quando un analista traccia una piccola linea di un campione che potenzialmente contiene streptococchi di gruppo B, ad angolo retto rispetto alla linea centrale di S. aureus, ma non toccando la linea centrale, allora qualsiasi fattore CAMP presente sarà creare una zona di traslucenza dalla forma caratteristica. Un test CAMP positivo mostra un’area di traslucenza a forma di freccia alla fine della seconda linea orizzontale.

Questo rappresenta l’area in cui la beta emolisina e il fattore CAMP si sono sovrapposti e hanno avuto un effetto maggiore sulla scomposizione delle cellule del sangue rispetto a ciascuna delle proteine ​​individualmente. Al di là degli scopi di ricerca, il motivo per eseguire il test CAMP può essere quello di identificare la presenza di Streptococchi di gruppo B in una persona malata, poiché questo gruppo di batteri è importante per l’uomo. Le variazioni al test CAMP includono un sistema di controllo della presenza di un certo ceppo di Listeria e un altro test per la presenza di un particolare tipo di Clostridium.