Che cos’è la poltonalità?

La poltonalità è una tecnica compositiva nella musica in cui un compositore impiega due o più chiavi contemporaneamente anziché una sola. Ad esempio, un giocatore può esibirsi in do maggiore mentre un altro gioca contemporaneamente in mi bemolle maggiore. Ogni tasto utilizzato ha un centro tonale specifico, che normalmente è la prima nota della scala relativa al tasto. Utilizzando più di una chiave, il compositore stabilisce più centri tonali, il che in teoria rende la musica più complessa e interessante per l’ascoltatore.

Anche se i musicisti tendono a classificare la poltonalità come più di un metodo musicale contemporaneo, per definizione si basa interamente su concetti tonali che esistono da centinaia di anni. In realtà, ironicamente, la musica atonale più contemporanea, che abbandona del tutto l’uso dei centri tonali, tecnicamente non può essere poltonale perché le chiavi sono solo suggerite o implicite nella migliore delle ipotesi. Pertanto, è meglio vedere la tecnica come un modo creativo per ottenere un suono contemporaneo senza abbandonare le regole tonali.

A causa del fatto che la poltonalità è abbastanza evidente, i compositori la usano solo quando vogliono intenzionalmente creare un impatto audace e dare un tocco contemporaneo alla tonalità tradizionale. Il grado in cui la polmonalità è evidente dipende da quanto strettamente sono collegati i tasti selezionati, poiché i tasti multipli finiscono sempre per armonizzarsi a vicenda in qualche modo e quindi non sono mai veramente indipendenti. Ad esempio, se un’opera utilizza F maggiore e Maggiore, la relazione sarebbe l’intervallo di un terzo, che è considerato consonante e che è molto comune. Se un compositore scrivesse in fa maggiore e in maggiore maggiore, tuttavia, l’intervallo sarebbe un quarto aumentato o aumentato, che è un intervallo meno comune e dissonante che sporge molto più nell’orecchio.

Nelle sue prime forme, compositori come Wolfgang Amadeus Mozart usavano con parsimonia la poltonalità e più per effetti comici. Più tardi, la poltonalità divenne un modo per i compositori di enfatizzare che un certo grado di caos musicale poteva creare un insieme più piacevole. L’idea di questi compositori era che è la dissonanza, il contrappunto e la “lotta” tra musicisti o sezioni a rendere la musica interessante. Uno dei più grandi compositori in questo senso fu Charles Ives, la cui famosa “Variazioni sull’America” ??è salutata come un capolavoro poligonale.

La poltonalità non deve essere presente nell’intera opera musicale, anche se potrebbe esserlo. Probabilmente l’esempio più semplice di questo sarebbe i giocatori che eseguono la stessa melodia in movimento parallelo a partire da due tonalità diverse. Più spesso, si verifica quando il compositore vuole arrivare al culmine.