L’amniocentesi ? una forma di test prenatale in cui il liquido amniotico viene analizzato per segni di difetti alla nascita o altri problemi. La procedura ? puramente elettiva, anche se pu? essere consigliata per alcune madri a rischio pi? elevato, e viene eseguita in regime ambulatoriale. Quando un medico raccomanda l’amniocentesi per un paziente, dovrebbe discutere i rischi e i benefici della procedura, consentendo al paziente di prendere una decisione informata.
I medici raccomandano spesso che le donne sopra i 35 anni ricevano uno screening dell’amniocentesi, poich? esiste il rischio di Trisomia 21, o sindrome di Down, nei bambini nati da donne anziane. Le donne che hanno una storia familiare di difetti genetici possono subire l’amniocentesi, cos? come le donne che desiderano chiarire o confermare i risultati anormali dei test da altri screening prenatali. L’amniocentesi viene talvolta utilizzata anche quando le donne portano in grembo un bambino con un gruppo sanguigno in conflitto, per garantire che il feto sia in buona salute.
Quando una donna arriva per un appuntamento per l’amniocentesi, le verr? chiesto di sdraiarsi su un lettino e il suo addome verr? sterilizzato con iodio. Il medico utilizzer? una macchina ad ultrasuoni per visualizzare l’addome, compreso l’utero e il sacco amniotico. Un ago verr? accuratamente guidato nel sacco amniotico per prelevare un piccolo campione di liquido, idealmente senza toccare il bambino, e il liquido verr? inviato per il test; sul liquido amniotico possono essere eseguiti numerosi test, che in alcuni laboratori richiedono fino a tre settimane.
In genere, l’amniocentesi viene eseguita intorno alla 16a settimana di gravidanza. Tecnicamente, pu? essere eseguito gi? dall’11a settimana, ma c’? un rischio maggiore di complicazioni o aborto spontaneo all’inizio della gravidanza. Anche se eseguito nella 16a settimana, il rischio di aborto spontaneo ? in genere di circa uno su 200, con alcune cliniche che hanno un tasso fino a uno su 400. Dopo l’amniocentesi, una donna pu? sentirsi crampiforme e dolorante. Un medico dovrebbe essere consultato in merito a qualsiasi sanguinamento da rottura, perdita di liquidi o altri sintomi di un problema con il bambino.
Un’alternativa all’amniocentesi ? il prelievo dei villi coriali. Il prelievo dei villi coriali pu? essere effettuato in una fase precoce della gravidanza, ma comporta anche maggiori rischi. Tuttavia, per le donne che desiderano rassicurazioni e risposte tempestive, ? certamente un’opzione.
Generalmente, un medico chieder? ai pazienti di entrare per discutere i risultati dell’amniocentesi. Un risultato negativo indica che non sono state riscontrate anomalie, aumentando notevolmente le possibilit? di un bambino sano. Tuttavia, ? impossibile testare ogni singolo possibile difetto alla nascita e sono ancora possibili aborti spontanei o altri eventi; anche dopo risultati negativi, le donne dovrebbero prendersi cura del proprio corpo durante la gravidanza. Se i risultati sono positivi per un problema, il medico discuter? cosa significa con il paziente e verranno discusse anche le opzioni.