Che cos’è l’elaborazione del linguaggio?

Il linguaggio è l’associazione di suoni vocali e simboli scritti con concetti o azioni significative. L’elaborazione del linguaggio si riferisce alle capacità mentali necessarie per vedere o ascoltare il linguaggio e quindi associare la persona, la cosa, il luogo, il concetto, la domanda o l’azione appropriati che vengono comunicati. In breve, attraverso l’elaborazione del linguaggio, gli esseri umani capiscono quando e come rispondere alla comunicazione scritta o parlata. Poiché gran parte del cervello e delle sue funzioni rimangono un mistero per la scienza moderna, gli esatti processi chimici e fisici coinvolti nell’elaborazione del linguaggio sono sconosciuti.

Medici e ricercatori teorizzano che l’elaborazione del linguaggio sia interamente una funzione del cervello, il che significa che il cervello gestisce tutti gli aspetti dell’elaborazione del linguaggio. Mentre l’elaborazione effettiva può effettivamente essere condotta interamente all’interno dei confini del cervello umano, altri sistemi forniscono input cruciali necessari per consentire l’elaborazione e la comprensione del linguaggio. Con questo in mente, si potrebbe sostenere che l’elaborazione del linguaggio è subordinata alla canalizzazione del flusso di informazioni dai sistemi di input uditivi e visivi al cervello. L’elaborazione effettiva del linguaggio può avvenire nel cervello, ma senza sistemi per raccogliere e incanalare le informazioni, non sarebbe necessaria alcuna elaborazione del linguaggio.

A causa della natura simbiotica dei sistemi uditivi e della capacità del cervello di elaborare il linguaggio, il linguaggio e l’elaborazione uditiva sono comunemente indicati contemporaneamente e, in alcuni casi, considerati intercambiabili. L’elaborazione del linguaggio parlato e l’acquisizione della comprensione appropriata di suoni e sillabe richiedono capacità di elaborazione uditiva. Qualsiasi ritardo o deficit nelle capacità di elaborazione uditiva si traduce in un’elaborazione del linguaggio ritardata o inefficace. In altre parole, se una persona non è in grado di ascoltare ed elaborare correttamente l’input uditivo, ovviamente anche l’elaborazione del linguaggio per le parole pronunciate sarebbe difficile. I due processi sono fortemente dipendenti l’uno dall’altro, ma di fatto rimangono concetti e sistemi separati.

La lingua scritta, come la lingua parlata, richiede anche le stesse capacità di elaborazione mentale, in termini di funzione neurologica. Naturalmente, non è necessaria alcuna elaborazione uditiva per la lingua scritta. Invece, sono necessarie abilità visive correttamente funzionanti. Nell’elaborazione del linguaggio per le comunicazioni scritte, il cervello deve interpretare i simboli visivi, quindi associare immediatamente quei simboli a un significato appropriato e, quando giustificato, a una risposta appropriata. Eventuali lacune, ritardi o deficit nel sistema visivo possono contribuire alle difficoltà di elaborazione del linguaggio.

La ricerca su come i sistemi di input uditivi e visivi inviano informazioni al cervello per l’elaborazione è ancora inconcludente. Gli scienziati capiscono che la corteccia visiva del cervello riceve input visivi e che la corteccia uditiva riceve input sonori. Ciò che rimane sconosciuto è se la corteccia visiva e uditiva utilizzano percorsi uguali o diversi per inviare informazioni per l’elaborazione del linguaggio.