La frase amplificatore esterno ha due usi collegati. Il primo è descrivere un sistema audio che utilizza altoparlanti passivi, che non hanno un’amplificazione incorporata. Ciò significa che il segnale audio deve essere amplificato da un dispositivo separato prima di essere portato all’altoparlante. Il secondo uso è fare riferimento a un dispositivo che trasporta ed elabora il segnale audio da più prodotti audiovisivi come lettori DVD o televisori e lo trasmette agli altoparlanti. Sebbene tali dispositivi di solito includano un amplificatore esterno, il dispositivo stesso viene solitamente indicato come ricevitore.
La necessità di un amplificatore esterno nasce perché ci sono due tipi di altoparlanti, attivi e passivi. Un altoparlante attivo, a volte noto come alimentato o autoalimentato, ha un amplificatore integrato. Ciò significa che può essere collegato direttamente a una sorgente audio come un giradischi. I principali vantaggi sono che l’altoparlante ha un’uscita più potente e può far fronte a una gamma più ampia di volume. I maggiori svantaggi sono che tali altoparlanti necessitano di un proprio cavo di alimentazione dedicato e che tendono ad essere molto più pesanti. Sono anche troppo costosi per ambienti domestici e non professionali.
La maggior parte dei sistemi audio domestici e dei sistemi di diffusione sonora su piccola scala utilizzano invece altoparlanti passivi. Questi richiedono un amplificatore separato che amplifica l’audio prima che venga trasmesso all’altoparlante. Con i sistemi hi-fi, questo è solitamente integrato nell’unità che ospita i vari componenti come lettore CD, registratore e radio. Con l’home cinema, l’amplificatore esterno è solitamente parte di un dispositivo separato, un ricevitore, che consente all’utente di passare da un segnale audio all’altro di apparecchiature di intrattenimento domestico come televisori, decoder via cavo o console di gioco.
A rigor di termini, c’è una certa confusione tra il concetto di altoparlanti passivi e attivi e il concetto di altoparlanti alimentati o non alimentati. Questa confusione può significare che gli usi delle varie frasi coinvolte non sono sempre accurati. La confusione sta nel fatto che ci sono due operazioni separate che possono essere eseguite sia nell’altoparlante che in un dispositivo separato.
La prima di queste operazioni è l’amplificazione del suono, che è coperta dai termini powered e unpowered. La seconda operazione è la suddivisione del segnale audio in frequenze separate, prodotte da parti separate dell’altoparlante, spesso note come tweeter e woofer. Un sistema di altoparlanti attivi divide il segnale prima che raggiunga gli altoparlanti, mentre un sistema di altoparlanti passivi lascia la suddivisione all’altoparlante stesso. È possibile avere un altoparlante alimentato ma passivo: l’esempio più comune sono i piccoli sistemi di altoparlanti utilizzati per l’ascolto di lettori musicali portatili senza cuffie.