Che cos’? un archeologo preistorico?

Un archeologo preistorico ? un archeologo che studia antiche civilt? umane che esistevano prima della presenza di documenti scritti. Questa forma di archeologia pu? variare nella scala temporale in quanto il processo di scrittura ? giunto a diverse civilt? in momenti diversi. Generalmente, un archeologo preistorico pu? concentrarsi su civilt? nomadi come quelle che si ritiene esistessero nell’et? della pietra o nel paleolitico prima del 10.000 a.C. Le prime societ? agricole della citt?-stato sono anche studiate dall’archeologo preistorico, come quelle che esistevano durante il periodo neolitico nella nazione mediterranea di Malta dal 4.100 a.C. al 5.000 a.C. Possono essere studiate anche civilt? successive, come quelle dell’antica Sumeria e dell’Egitto che iniziarono a sviluppare documenti scritti intorno al 3.100 a.C.

Gli studi culturali che coinvolgono le prime civilt? umane sono spesso definiti studio della protostoria. Questa fase dello sviluppo umano ? sia un periodo formativo che trasformativo nell’esistenza umana che pu? includere alcune forme di documenti scritti di base. Spesso, questi documenti in varie societ?, dai Maya ai cinesi e agli egiziani, assumono la forma di un pittogramma composto da figure simboliche che successivamente si evolvono in alfabeti di base. I lavori di archeologia preistorica, quindi, possono comportare l’interpretazione dei geroglifici e l’esame delle pitture rupestri, il che significava la transizione dell’umanit? verso una fase in cui la comunicazione astratta divenne una caratteristica dominante della societ?.

La linea temporale in cui un archeologo preistorico concentra i suoi sforzi ? di solito sulle transizioni avvenute in tutto il mondo durante il periodo neolitico, noto come l’ultimo periodo dell’et? della pietra. Fu durante il Neolitico che gli animali furono addomesticati e l’esistenza nomade di cacciatori-raccoglitori fu abbandonata per l’agricoltura primitiva. Fu anche durante questo periodo che inizi? la produzione di beni di base per il commercio come ceramiche e tessuti.

La formazione di insediamenti umani nel Neolitico varia ampiamente da regione a regione, anche se l’archeologo preistorico trova la pi? grande prova di tali societ? nel lontano passato dell’Euro-Asia. I primi insediamenti umani a Tell Qaramel in Siria, per esempio, risalgono al 10.700 e al 9.400 a.C., mentre la societ? Knossus a Creta risale al 7000 a.C. Altre regioni del mondo hanno mostrato date molto diverse per le societ? preistoriche, come la formazione della prima civilt? Maya nel Messico centrale intorno al 2.600 a.C., e le ricerche che indicano che le societ? aborigene dell’Australia furono formate per la prima volta intorno al 39000 a.C.

Le prove utilizzate per definire la natura delle societ? preistoriche si basano spesso su fossili rari, manufatti e documenti scritti scarsi o assenti. Ci? significa che l’archeologo preistorico ? spesso lasciato a formulare teorie basate su informazioni concrete limitate sulla sua materia. Lo studio archeologico della preistoria pu? essere un campo spesso aperto ad argomenti controversi tra i ricercatori sulle teorie attribuite allo scopo di reperti e siti fossili.

Le due principali arene di pensiero sull’argomento si concentrano su Processualismo e Funzionalismo. Il processualismo ? la convinzione che artefatti e fossili possano rivelare una natura antropologica delle societ? antiche o le motivazioni umane degli abitanti di tali comunit?. Il funzionalismo inizi? invece come punto di vista americano nell’archeologia negli anni ’30, il che enfatizz? il ruolo dell’ambiente naturale nel determinare lo scopo di manufatti e fossili nei siti di scavo.