Un frequenzimetro è uno strumento elettronico che misura le frequenze delle onde luminose e sonore. La frequenza è definita come la quantità di volte in cui una particolare forma d’onda sonora o luminosa si verifica in un determinato periodo di tempo e il frequenzimetro conta queste occorrenze e la loro durata. Un frequenzimetro può rilevare e visualizzare le frequenze dei suoni e delle onde luminose al di sotto e al di sopra della capacità di rilevamento degli occhi e delle orecchie umane per uno spettro completo di ciascuno.
Il segnale di ingresso che un frequenzimetro riceve di solito proviene da uno dei diversi tipi di interfacce di ingresso/uscita. Queste possono essere porte dati seriali RS232, porte USB (Universal Serial Bus), connessioni data link Ethernet o connessioni per apparecchiature di test del bus di interfaccia generico (GPIB). Oltre a notificare le frequenze, un frequenzimetro può inviare avvisi quando le frequenze sono state superate. Un’interfaccia di menu può ricevere le impostazioni per le frequenze consentite e programmare il frequenzimetro in modo che emetta un allarme o si spenga quando le frequenze vengono superate per una durata oltre un determinato periodo di tempo.
C’è un oscillatore interno, chiamato base dei tempi, che fornisce i segnali temporali. Se il segnale in ricezione è già in formato elettronico, una semplice interfaccia di collegamento darà la lettura. Se l’ingresso non è elettronico, un trasduttore nel frequenzimetro dovrà convertire il segnale e forse amplificarlo o filtrarlo per ottenere una lettura accurata. I frequenzimetri, per letture ad altissima frequenza di segnali a microonde e oltre, richiedono un prescaler interno per abbassare la frequenza a un livello in cui i normali circuiti possono leggerla.
La base dei tempi all’interno di un frequenzimetro è solitamente un oscillatore a cristallo di quarzo contenente una camera a temperatura controllata e sigillata per misurazioni di alta precisione. I ricevitori di frequenza del satellite di posizionamento globale (GPS) possono anche contenere una base temporale con un oscillatore al rubidio. Inoltre, i sistemi integrati, come un’unità di elaborazione centrale (CPU), possono essere programmati per diventare misuratori di frequenza delle proprie operazioni quando vengono forniti riferimenti di frequenza esterni per l’autocalibrazione.
I frequenzimetri digitali sono spesso utilizzati come apparecchiature di prova o accessori per apparecchiature di prova nelle industrie elettroniche. Gli sforzi fisici e ingegneristici relativi all’acustica, all’ottica e alle onde radio li utilizzano come dispositivi di misurazione tradizionali. Il conteggio degli impulsi nucleari dal decadimento nucleare è stato tra i primi utilizzi dei frequenzimetri durante la seconda guerra mondiale e sono ancora in uso a tale scopo come contatori di radiazioni. Possono essere utilizzati anche per ridurre il rumore su telefoni cellulari, fotocamere e reti wireless e per rilevare perdite nei forni a microonde.