Che cos’è un Onza?

L’onza può o meno essere un gatto selvatico originario del Messico. L’onza è certamente un criptide, un animale la cui esistenza è in dubbio e il cui studio è la provincia dei criptozoologi.

Le prime descrizioni di quello che avrebbe potuto essere l’onza provengono dai resoconti dei conquistatori spagnoli che ne notarono uno nell’enorme zoo di Montezuma, re degli Aztechi. Bernal Diaz del Castillo scrisse nel 1520 che tra gli animali carnivori c’erano due specie di leone, uno dei quali dalle orecchie lunghe come un lupo. Tutti i carnivori americani erano nuovi agli spagnoli e usavano animali familiari come punti di riferimento. Poco dopo, nella raccolta trilingue della tradizione azteca chiamata Codice fiorentino, appare un animale simile. Gli Aztechi la chiamavano cuitlamiztli, una parola nahuatl difficile ora da tradurre. Nel Codice è dato come “ghiottone”, poiché si diceva che mangiasse tutte le sue prede e poi dormisse per giorni. La traduzione “ringtail” suggerisce la sua pelliccia a motivi geometrici: lo stesso “mitzli” si riferiva a un puma. Quando gli spagnoli occuparono e colonizzarono l’ex impero azteco, anch’essi videro l’animale allo stato brado e gli diedero il nome onza.

La scarsità di resoconti dell’onza ha senso; se un animale è un apparecchio nel suo ambiente, il suo nome è sufficiente come descrizione e non è necessario scrivere a lungo sulle sue caratteristiche. Nel corso del XVIII secolo, i missionari europei nuovi a Sonora, uno stato messicano molto a nord dell’ex impero azteco, notarono la presenza allarmante di questa creatura grande e particolarmente pericolosa, ma ne descrissero l’aspetto solo come un puma.

Nel 1938, un gruppo di uomini a caccia nello stato di Sinaloa, vicino a Sonora, sparò e uccise un grosso gatto dall’aspetto insolito che la gente del posto identificò come un onza; quelli che l’hanno visto hanno detto che le sue orecchie erano notevolmente più lunghe di quelle di un puma, e la cornice più sottile. Un altro strano gatto ucciso nel 1986 ha fornito le prove più utili riguardo alla natura dell’onza. Un allevatore ha mostrato che il corpo ha riferito che suo padre aveva sparato allo stesso tipo di animale e che si trattava di un onza. Questo è stato fotografato: sembra un puma dalle gambe lunghe e molto sottile. Uno zoologo che ha esaminato il corpo ha anche eseguito test del DNA su di esso e ha concluso che, sebbene più magro e dotato di artigli retrattili, il gatto non era geneticamente distinto da un puma. Ciò pose fine all’idea che l’onza potesse essere una reliquia vivente del ghepardo americano preistorico.

L’onza, quindi, può essere una variante ricorrente del puma. In alternativa, il gatto magro ucciso nel 1987 potrebbe non essere affatto la storica onza o cuitlamitztli, ma un animale completamente diverso. Onza, dal latino “leopardo”, è una parola flessibile quando si tratta di gatti. Il jaguarondi, un gatto selvatico piccolo e non aggressivo, è chiamato onza in alcune aree del suo habitat. Onca, la variante portoghese di onza, è la parola brasiliana per leopardo. La parola è anche correlata sia a “lince” sia a una parola inglese obsoleta per il leopardo, “oncia”.

La descrizione di Castillo è breve e vaga, parte di un lungo catalogo delle meraviglie trovate nello stupefacente zoo di Montezuma. Invece di guardare una specie di gatto, potrebbe aver visto una specie di cane, forse anche qualcosa come una iena. Quest’ultima possibilità introduce in corsa un’altra specie estinta: Chasmaportethes ossifragus, l’unico parente della iena in Nord America, un animale del Pleistocene. Non è affatto probabile che questo sia ciò che Castillo ha visto come un leone-lupo, ma è possibile. È anche possibile che gli onza degli spagnoli e i cuitlamitztli degli aztechi, siano essi stessi o no, siano estinti.