La PON, o rete ottica passiva, è una struttura di rete che trasporta il cablaggio in fibra ottica e la relativa segnalazione a breve distanza dal punto di terminazione. Piuttosto che fare affidamento su una rete composta da più interfacce di commutazione per trasportare il segnale, la rete ottica passiva impiega una struttura che potrebbe richiedere non più di un paio di punti di commutazione. Potrebbe esserci un interruttore per consentire a un mittente di saltare sulla rete e un altro interruttore per consentire al segnale di saltare fuori dalla rete appena prima di raggiungere un utente finale. Una rete ottica passiva può essere strutturata in diverse configurazioni, a seconda della singola applicazione e dei limiti del sistema.
Ci sono essenzialmente tre diverse configurazioni di reti ottiche passive di uso comune oggi. Una configurazione è indicata come fibra al marciapiede o FTTC. Questa applicazione porta la segnalazione a una struttura che si trova letteralmente fuori dall’azienda o dalla casa. Viene eseguita una connessione dall’utente finale per interagire con lo switch e quindi consentire al segnale di completare il viaggio.
Una fibra ottica o FTTB fa un ulteriore passo avanti nel processo di terminazione del segnale rispetto a quanto riesca l’FTTC. Con questa applicazione di una rete ottica passiva, il segnale rimane in rete fino a quando non entra nell’edificio. È a quel punto che il segnale esce dalla rete di origine e termina su una rete locale che è collegata con una o più attività commerciali fisicamente ubicate nell’edificio.
Un terzo tipo di rete ottica passiva è la fibra ottica o FTTH. Questo tipo di connettività di rete porta il segnale direttamente in uno switch collocato in corrispondenza dell’abitazione e non richiede altro per la terminazione che una connessione a un dispositivo in grado di ricevere la trasmissione.
Il “passivo” è una rete ottica passiva che richiama l’attenzione sul fatto che il processo di segnalazione non richiede alcuna fonte di alimentazione aggiuntiva per continuare a muoversi fino al punto di terminazione. Il segnale sta semplicemente passando attraverso la rete e seguirà un flusso logico fino a raggiungere l’utente finale.
Se impiegata in un sistema autonomo, una rete ottica passiva consente una facile trasmissione dei dati a vari punti lungo la rete. Ad ogni utente finale viene assegnata una quantità fissa di larghezza di banda sia per l’invio che per la ricezione dei dati. Un amministratore può apportare modifiche alla quantità di larghezza di banda consentita, in base alla capacità totale della rete e alle esigenze individuali di ciascun utente finale. Inoltre, l’amministratore può configurare la rete per connettersi con un sistema esterno, come un collegamento via cavo o una linea telefonica tradizionale, in modo da consentire il flusso di dati in entrata e in uscita dalla rete da utenti esterni.