Gli scambi reciproci sono gruppi o raccolte di assicuratori che forniscono vantaggi l’uno all’altro. Solitamente strutturato come un’entità senza scopo di lucro, lo scambio reciproco è talvolta noto come scambio interassicurativo. Questa disposizione consente di condividere la copertura con altri provider, indennizzando di fatto ogni entità che fa parte dello scambio. Pur funzionando in modo simile a quello di una compagnia di mutua assicurazione, ci sono diverse differenze chiave.
Una delle caratteristiche distintive di uno scambio reciproco è che l’entità non è incorporata. Questo è diverso da una società di mutua assicurazione che è incorporata. Di conseguenza, i singoli membri dello scambio rimangono responsabili, anziché godere della responsabilità solidale che sarebbe presente se l’entità fosse costituita. La legislazione vigente nelle giurisdizioni in cui la creazione di questo tipo di pool assicurativo generalmente pone limiti alla responsabilità di ciascun membro o sottoscrittore, spesso non oltre i beni detenuti dal singolo membro.
Una vasta gamma di entità possono diventare membri di uno scambio reciproco. A volte indicato come sottoscrittore, il membro può essere un individuo, una società a responsabilità limitata, una società in accomandita o una società in nome collettivo. I termini e le condizioni per l’adesione variano da uno scambio all’altro, anche se tutti devono essere conformi alle normative locali per poter funzionare come entità legale.
I comuni possono anche scegliere di formare uno scambio reciproco come mezzo per fornire una gamma più ampia di benefici assicurativi a coloro che partecipano all’ente. Ciò consente di indennizzare in modo incrociato un certo numero di amministrazioni di piccole città, contee o parrocchie, o anche piccole città, senza sostenere le spese che comporterebbe la creazione di pacchetti assicurativi comparabili. Lo scambio è finanziato dai depositi effettuati da ciascuna entità membro, consentendo di fatto a tutti i membri di godere di benefici che sarebbero difficili da ottenere in altre circostanze. In tempi di difficoltà economiche, il modello dello scambio reciproco è diventato sempre più attraente per le giurisdizioni locali con risorse limitate.
Per gestire lo scambio reciproco, l’ente si avvale dei servizi di un professionista legale che svolge di fatto la funzione di avvocato. A tale soggetto sono normalmente affidati tutti i beni dell’ente ed è libero di gestirli in conformità allo statuto che regola l’ente. Nella maggior parte delle situazioni, tutti i partecipanti allo scambio conservano i diritti sui beni impegnati, una situazione che rende l’avvocato di fatto più di un fiduciario e i membri oi sottoscrittori beneficiari dell’accordo di fiducia reciproca.
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