Le guerre del merluzzo furono una serie di schermaglie tra la Gran Bretagna e l’Islanda negli anni ‘1950 e ‘1970. Sebbene la situazione sia stata fortunatamente risolta senza spargimenti di sangue, ha illustrato alcune importanti questioni politiche riguardanti i diritti di pesca, le acque territoriali e il diritto di un paese a proteggere le sue preziose risorse naturali. Con l’aumentare della pressione umana sull’ambiente, incidenti come le Guerre del Merluzzo possono ripetersi.
La storia inizia con il merluzzo, un pesce che un tempo esisteva in grande abbondanza attraverso il Nord Atlantico. Il merluzzo è stato ampiamente pescato da una varietà di nazioni per secoli e le fortune sono state costruite sulla pesca del merluzzo in luoghi come l’Islanda. L’Islanda ha storicamente fatto molto affidamento sul merluzzo come industria. Gli scienziati in Islanda hanno iniziato a preoccuparsi quando le navi a lungo raggio di altri paesi hanno pescato il merluzzo al largo. Sebbene questa pratica fosse tecnicamente legale, minacciava gli stock di merluzzo in Islanda.
Nel 1958, l’Islanda è intervenuta, estendendo una zona economica esclusiva oltre le sue acque territoriali riconosciute a livello internazionale. Il paese ha sostenuto che ciò era necessario per proteggere la pesca del merluzzo minacciata e si è impegnato a rafforzare la zona con l’assistenza di un sistema di quote e della guardia costiera islandese. La Gran Bretagna si risentì della mossa e inviò navi da pesca nella zona economica esclusiva, insieme alle scorte, dando inizio alla prima guerra del merluzzo nell’autunno del 1958. Dopo alcuni mesi di collisioni deliberate, taglio della rete e colpi di avvertimento, la prima guerra del merluzzo terminò con un trattato e un accordo per portare le future controversie alla Corte Internazionale di Giustizia.
Le guerre del merluzzo, conosciute in islandese come Þorskastríðin o Landhelgisstríðin, non erano finite. Nel 1972, l’Islanda ha nuovamente esteso la zona economica esclusiva, nel tentativo di rilanciare la pesca in crisi, costringendo i produttori internazionali a uscire. I due paesi entrarono quasi letteralmente in guerra nel 1973, ma la crisi fu scongiurata dopo una serie di colloqui dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO). Nel 1975, tuttavia, scoppiò un’altra guerra del merluzzo, quando gli inglesi si rifiutarono di riconoscere la zona di esclusione economica e l’Islanda inviò ancora una volta navi della Guardia Costiera per farla rispettare. Questa volta, l’Islanda ha minacciato di ritirarsi dalla NATO e di chiudere una base NATO a meno che le loro richieste non fossero state accettate, ed è stato raggiunto un trattato finale.
Sebbene le Guerre del Merluzzo possano sembrare meschine, furono un evento molto importante nella storia. L’Islanda iniziò ad affermarsi come potenza della NATO durante le Guerre del Merluzzo, quando la nazione si rese conto di avere una leva. I problemi con la pesca del merluzzo sono stati più ampiamente riconosciuti, portando a una maggiore consapevolezza globale sulla pesca sostenibile e ad una moratoria sulla pesca del merluzzo in alcuni paesi. È stata una fortuna che nessuno sia morto durante le Guerre del Merluzzo; i futuri conflitti sulla diminuzione delle risorse potrebbero non essere così incruenti.