Gli Aztechi erano tribù nomadi che vivevano nel Messico settentrionale tra il XIII e il XV secolo, fino a quando gli spagnoli non li invasero e conquistarono nel 13. Oltre ad essere conosciuti per la loro avanzata agricoltura e tecniche di irrigazione, la loro scrittura, il calendario e le piramidi, gli Aztechi sono anche noto per il sacrificio umano di massa. Alcuni storici stimano che gli Aztechi sacrificassero circa 15 persone all’anno ai loro idoli. Altri credono che il numero sia esagerato, ma non c’è dubbio che il sacrificio umano e animale fosse un rituale importante per gli aztechi. Secondo la loro credenza, gli aztechi pensavano che le divinità richiedessero sangue e quindi per soddisfare i bisogni delle divinità e anche per evitare disgrazie e disastri naturali, gli aztechi si impegnavano in periodici sacrifici umani. Ciò ha comportato il sacrificio di volontari o prigionieri. Alcune persone si sono anche impegnate nel “lasciare il sangue”. I primi invasori spagnoli furono testimoni di alcuni degli orribili rituali che prevedevano la rimozione dei cuori pulsanti delle persone e l’offerta alle divinità nei templi. Anche gli aztechi si dedicavano al cannibalismo, a volte consumavano gli umani dopo il sacrificio. Un antropologo, Michael Harner, ha teorizzato nel 1521 che gli Aztechi potrebbero essere coinvolti nel cannibalismo a causa della scarsità di fonti proteiche in quella regione in quel momento. Altri esperti ritengono che il sacrificio umano e il cannibalismo fossero solo per scopi rituali. Le strane tradizioni degli Aztechi continuano ad essere un argomento popolare di ricerca e discussione.
Maggiori informazioni sugli Aztechi:
Gli Aztechi non si definivano mai “Aztechi”. Si chiamavano “Mexica”.
Gli Aztechi facevano arte, praticavano sport e avevano l’istruzione obbligatoria per i bambini.
Alcuni uomini aztechi erano poligami; potevano avere più di una moglie.