Il cancro cervicale invasivo è un tumore maligno molto comune nelle donne in età riproduttiva. Si sospetta che la maggior parte dei casi derivi da complicanze delle infezioni da papillomavirus umano (HPV). L’HPV danneggia gradualmente il rivestimento della cervice e può provocare il cancro entro pochi anni dall’infezione. I moderni progressi nei test clinici e un numero crescente di donne che richiedono regolari esami ginecologici hanno ridotto significativamente il tasso di cancro cervicale invasivo nei paesi sviluppati. La condizione continua ad essere una delle principali cause di malattie croniche e morte nelle regioni povere.
Esistono dozzine di diversi filamenti di HPV, ma solo alcuni di essi aumentano la probabilità di sviluppare un cancro cervicale invasivo. Poiché l’HPV viene trasmesso attraverso l’attività sessuale, le donne che hanno più partner e rapporti sessuali non protetti sono a più alto rischio di infezione. La cattiva alimentazione, il fumo, la storia familiare e i disturbi che compromettono il sistema immunitario possono anche aumentare il rischio di infezione da HPV e di eventuali complicanze del cancro.
Nella maggior parte dei casi, il tessuto cervicale subisce gradualmente dei cambiamenti che portano al cancro. Piccole chiazze di cellule all’interno del rivestimento della cervice possono iniziare a crescere in modo anormale e scolorirsi, dando luogo a masse chiamate lesioni intraepiteliali squamose. Nel tempo, le lesioni iniziano a inghiottire il tessuto sottostante e a formare tumori profondi. La transizione tra lesioni intraepiteliali squamose e cancro cervicale invasivo richiede generalmente circa un decennio, sebbene alcuni casi progrediscano molto più rapidamente.
Il cancro cervicale invasivo può non causare alcun sintomo fisico, specialmente quando è nelle prime fasi di sviluppo. Se i sintomi si presentano, possono includere sanguinamento vaginale eccessivo e irregolare, perdite lattiginose odorose e dolore durante il rapporto. È essenziale visitare un ginecologo ogni volta che sono presenti sanguinamento anormale o sintomi di scarico in modo da poter fare una diagnosi e somministrare immediatamente il trattamento.
Un ginecologo può verificare la presenza di segni di infezione da HPV eseguendo un pap test, che comporta la rimozione delle cellule cervicali e il loro test in laboratorio. Il medico può anche scrutare nella vagina utilizzando un tipo specializzato di microscopio per cercare lesioni anormali. È necessaria anche una biopsia tissutale per confermare la presenza di un tumore e determinarne lo stadio di progressione.
Se vengono rilevate lesioni cancerose prima che si diffondano attraverso il rivestimento esterno della cervice, è possibile eseguire una procedura clinica per congelarle o bruciarle. Il cancro che è già diventato invasivo richiede in genere un intervento chirurgico per rimuovere parte o tutta la cervice e l’utero. Se i tumori persistono o il cancro si diffonde ad altre parti del corpo, possono essere necessarie chemioterapia e radiazioni.