L’euristica della rappresentatività è un’euristica (regola pratica) che è stata dimostrata essere una parte naturale della cognizione umana. Come ogni altra regola pratica, ha vantaggi e svantaggi. L’euristica della rappresentatività sostiene che le persone vedono comunanza tra elementi o persone di aspetto simile, o tra un oggetto e un gruppo di cui sembra far parte. Ad esempio, un occidentale culturalmente ignorante potrebbe vedere tutte le persone dalla pelle scura come parte dello stesso gruppo, nonostante ci siano molte razze dalla pelle scura senza alcuna relazione l’una con l’altra.
Gli studi che hanno portato alla scoperta dell’euristica della rappresentatività sono stati inizialmente condotti da Amos Tversky e Daniel Kahneman nei primi anni ‘1970. Kahneman avrebbe poi vinto il Premio Nobel per l’Economia nel 2002. Per verificare l’euristica della rappresentatività, Kahneman e Tversky hanno fornito ai loro soggetti le seguenti informazioni:
“Tom W. è di grande intelligenza, anche se privo di vera creatività. Ha bisogno di ordine e chiarezza, e di sistemi puliti e ordinati in cui ogni dettaglio trova il suo posto appropriato. La sua scrittura è piuttosto noiosa e meccanica, a volte ravvivata da giochi di parole un po’ banali e da sprazzi di immaginazione di tipo fantascientifico. Ha una forte spinta alla competenza. Sembra provare poca simpatia per le altre persone e non gli piace interagire con gli altri. Egocentrico, ha comunque un profondo senso morale”.
I soggetti che hanno ricevuto le informazioni sono stati quindi divisi in tre gruppi, a ciascuno dei quali è stato assegnato un compito decisionale diverso:
Al primo gruppo è stato chiesto come suonasse Tom W. simile a nove major differenti. La maggior parte delle materie lo associava più a una specializzazione in ingegneria, e meno a uno studente di scienze sociali/lavoro sociale.
Al secondo gruppo è stato chiesto di stimare la probabilità che Tom W. fosse membro di una delle nove major differenti. Queste probabilità erano strettamente in linea con le valutazioni di somiglianza fornite dal primo gruppo.
Al terzo gruppo è stato chiesto di stimare quali percentuali di studenti laureati del primo anno erano in ciascuna delle nove major, una domanda completamente estranea a Tom W.
I risultati hanno indicato che i soggetti avevano un’alta tendenza ad assegnare Tom W. al gruppo di ingegneria in base alla sola rappresentatività, nonostante il fatto che gli studenti di ingegneria fossero relativamente rari nella scuola in cui è stato condotto lo studio, con una percentuale sostanzialmente inferiore a 1/9 di tutti gli studenti. Essendo fuorviati sulla base delle rappresentazioni, i soggetti hanno ignorato le probabilità di fondo che Tom W. fosse in una data specializzazione, nonostante le sue qualità personali. Test successivi approfonditi hanno scoperto che questa patologia è universale e si applica in un’ampia varietà di domini problematici.
La lezione appresa dall’euristica della rappresentatività è questa: invece di giudicare qualcosa basandosi solo sulle sue qualità, considera le probabilità di fondo e cerca di non fare troppe ipotesi.