L’incisione su linea, nota anche come rotocalco, è una forma tradizionale di incisione in cui una linea è scolpita su una superficie metallica a scopo decorativo o per la stampa. Questo viene fatto usando uno strumento chiamato bulin o graver. In termini moderni, viene utilizzato principalmente per descrivere le illustrazioni commerciali o di libri stampate del XIX e all’inizio del XX secolo. La prima incisione fu utilizzata dai primi Aztechi, che incisero elementi decorativi sui loro strumenti e si svilupparono ulteriormente in Italia e Germania nel XV secolo.
Un’incisione su linea viene creata usando una bulin o graver, che è un pezzo affilato di tondino d’acciaio con una maniglia di legno che viene spinta attraverso la superficie di una piastra di metallo. Lo strumento affilato taglia dei solchi molto fini nella piastra di metallo che vengono successivamente riempiti di inchiostro e stampati. In origine, per questo processo venivano utilizzate piastre di rame perché erano più morbide e più facili da incidere. A causa della morbidezza delle lastre di rame, è stato possibile creare solo da 100 a 150 stampe prima che fosse necessario rielaborare la lastra. All’inizio del XIX secolo, il rame fu sostituito da lastre di acciaio più dure che consentivano una maggiore precisione della linea e un maggior numero di stampe.
Le tecniche utilizzate per l’incisione su linea rimasero per lo più invariate dai tempi degli Aztechi fino al XV secolo. In questo momento, Andrea Mantegna in Italia iniziò a usare linee parallele ad intervalli crescenti per creare ombre. Inoltre, Martin Schongauer e Albrecht Dürer in Germania hanno utilizzato tratteggi incrociati e linee curve per creare un maggiore senso del volume. Schongauer e Dürer, che erano studenti della scuola di Norimberga in Germania, iniziarono anche a usare l’incisione su linea per creare opere d’arte tecnicamente competenti che potevano quindi riprodurre in modo coerente. Ciò si diffuse rapidamente in Europa con l’aiuto di Peter Paul Rubens in Francia e di Raffaello in Italia. Alla fine del XVI secolo, l’incisione su linea era un mezzo comune utilizzato da artisti e artigiani per illustrare libri e notizie, nonché allo scopo di creare opere d’arte riproducibili.
Il processo di incisione su linea è lungo e potrebbe richiedere settimane o mesi per essere completato, a seconda della complessità dell’immagine da incidere. Alla fine del XIX secolo, vi fu una spinta a creare un numero maggiore di libri illustrati in modo più economico e rapido. L’incisione di lastre di metallo con acido divenne il metodo più favorevole a causa della velocità e della facilità con cui le immagini potevano essere create. Questo fenomeno, combinato con l’inizio delle tecniche fotografiche, ha causato il deterioramento dell’incisione su linea come mezzo illustrativo.