Lo sfintere di Oddi è una piccola valvola muscolare attraverso la quale i succhi digestivi secreti da diversi organi interni entrano nell’intestino tenue per la scomposizione essenziale del cibo. Prende il nome da Ruggero Oddi, un medico italiano della fine del XIX secolo che ne descrisse in dettaglio la forma e la funzione anatomiche. Raramente, potrebbe essere chiamato lo sfintere di Glisson, per il medico inglese che lo ha identificato per primo. Comunemente, viene anche chiamato sfintere epatopancreatico, a causa della sua funzione di estremità terminale dei dotti tubulari originati dagli organi del fegato e del pancreas.
Lungo il sistema digestivo umano, appena oltre lo sfintere inferiore e muscoloso dello stomaco, si trova un tratto a forma di S dell’intestino tenue chiamato duodeno. Circa 2,75-4,0 pollici (7-10 cm) lungo il duodeno, nel suo tratto discendente, si trova lo sfintere di Oddi, un’apertura normalmente pizzicata da un piccolo nodo di fibre muscolari lisce circolari e longitudinali. Quando il duodeno rileva la presenza di chimi, il cibo parzialmente digerito espulso dallo stomaco, il suo tessuto di rivestimento secerne un ormone chiamato colecistochinina che, a sua volta, induce i muscoli dello sfintere di Oddi a rilassarsi. Lo sfintere è l’apertura all’ampolla di Vater, chiamata per un anatomista tedesco, chiamata anche ampolla epatopancreatica. Questa piccola sacca a forma di urna contiene una miscela di enzimi digestivi che viene espulsa nel duodeno attraverso un ugello sporgente chiamato papilla biliare.
Tra le molte funzioni del fegato umano vi è la produzione di bile, che viene immagazzinata nella cistifellea adiacente. I succhi di bile lasciano la cistifellea attraverso un tubo chiamato dotto cistico, che si fonde con il dotto biliare comune e termina infine all’ampolla di Vater. I principali componenti digestivi della bile sono i sali organici che emulsionano i grassi in piccoli pezzi affinché gli enzimi come la lipasi si degradino più efficacemente. I succhi pancreatici includono l’idrogencarbonato di sodio, che neutralizza l’acidità del chimo, permettendo così anche ad altri enzimi di abbattere in modo più efficace il liquame alimentare. La produzione chimica del pancreas fluisce anche attraverso il dotto pancreatico fino all’ampolla di Vater fondendosi con il dotto biliare comune.
Data l’importanza funzionale dello sfintere di Oddi, la sua disfunzione è di conseguenza grave. Il problema più comune si verifica quando l’orifizio è ostruito, da un calcoli biliari o dalla stenosi, un restringimento dell’orifizio o dei suoi percorsi principali. Oltre ai problemi digestivi, l’ostruzione creerà complicazioni per tutti gli organi a monte, possibilmente pancreatite o cirrosi epatica. Se lo sfintere stesso si infiamma, la condizione si chiama oddite. Se i muscoli che controllano la sua funzione di valvola falliscono per qualsiasi motivo – una condizione chiamata sfintere della discinesia di Oddi – allora le complicanze fisiologiche, la difficoltà di diagnosi e le decisioni di trattamento aumentano sostanzialmente.