In medicina, il termine aborto si riferisce all’interruzione di una gravidanza precoce per qualsiasi origine, spontanea o intenzionale. Gli aborti spontanei, noti anche come aborti spontanei, si verificano fino al 15% delle gravidanze. Un aborto inevitabile è una situazione in cui si verificano sanguinamento vaginale, dolore addominale, crampi e dilatazione cervicale in una donna incinta e alla fine portano a un aborto spontaneo. Una volta che la cervice si dilata, è improbabile che qualsiasi intervento medico prevenga la perdita della gravidanza. Il passaggio di grandi coaguli di sangue o tessuto attraverso la vagina indica anche un inevitabile aborto.
Molti fattori contribuiscono a un inevitabile aborto. Nel primo trimestre di gravidanza, il 90% degli aborti deriva da anomalie genetiche o cromosomiche. Anche le malattie materne, come il diabete, l’ipertensione, il lupus e le infezioni aumentano la probabilità di aborto spontaneo. L’uso di tabacco, alcol o altre droghe illecite può ostacolare la crescita e lo sviluppo del feto, portando all’interruzione spontanea della gravidanza. Infine, anomalie anatomiche nell’utero materno, problemi ormonali e fattori immunologici possono rappresentare oltre il 50% degli aborti spontanei nel secondo trimestre.
La valutazione per un aborto inevitabile include un esame pelvico durante il quale il medico osserva la cervice per valutare l’entità della dilatazione e dell’assottigliamento che ha avuto luogo. Un’ecografia addominale o vaginale può determinare se lo sviluppo del bambino è appropriato per la sua età stimata e se ha ancora un battito cardiaco. Inoltre, il medico eseguirà diversi esami del sangue, come un esame emocromocitometrico completo, un livello di gonadotropina corionica umana (HCG) e un conteggio dei globuli bianchi per valutare la quantità di perdita di sangue o infezione presente e se la gravidanza è ancora valida. Un forte calo dei livelli di HCG indica che il corpo ha smesso di produrre questo ormone essenziale per il mantenimento di una gravidanza.
Una volta che un aborto inevitabile progredisce verso un aborto spontaneo completo, il materiale espulso può essere esaminato per verificare che l’intera placenta sia uscita dal corpo della madre. Se parte del feto o della placenta rimane all’interno dell’utero, la madre ha un rischio maggiore di emorragie o infezioni eccessive. Un’aspirazione sotto vuoto del contenuto uterino, chiamata anche dilatazione e raschiamento (D&C), può essere essenziale per prevenire queste complicazioni. Inoltre, la composizione cromosomica del tessuto fetale può essere analizzata per determinare se un difetto genetico ha causato l’aborto spontaneo.