L’anemia è uno degli effetti collaterali più comuni della chemioterapia. Infatti, il 70% dei pazienti chemioterapici sviluppa anemia nel corso del trattamento. La chemioterapia attacca non solo le cellule cancerose ma anche i globuli rossi ed è la mancanza di globuli rossi che indica anemia. La connessione tra chemioterapia e anemia è ben consolidata e viene spesso definita anemia chemio-indotta.
La maggior parte delle forme di chemioterapia sono altamente tossiche e colpiscono le cellule in rapida divisione con lo scopo di sradicare le cellule tumorali prima che troppe cellule sane vengano distrutte nel processo. Il midollo osseo è un’area del corpo in cui le cellule in rapida divisione producono globuli rossi, quindi questa è una delle aree più colpite dal trattamento chemioterapico. Le cellule del sistema circolatorio sono reintegrate da questa attività. Ci sono molti effetti collaterali negativi della chemioterapia e dell’anemia: un sistema immunitario indebolito e una scarsa coagulazione del sangue sono solo alcuni di questi.
I sintomi dell’anemia includono affaticamento e sensazione di debolezza e, sebbene molti malati di cancro lo attribuiscano alla chemioterapia, è più probabile che sia un’indicazione che l’anemia si è sviluppata. Mancanza di respiro, vertigini o svenimento e battito cardiaco accelerato sono ulteriori indicazioni di questa complicanza. Se i pazienti stanno ricevendo la chemioterapia e si sospetta anemia, verranno eseguiti esami del sangue. I farmaci sono la normale linea d’azione o, in alcuni casi, può essere necessaria una trasfusione di sangue.
Un esame emocromocitometrico completo (CBC) rivelerà se ci sono sufficienti globuli rossi presenti nel sangue. I globuli rossi producono l’emoglobina, necessaria per far circolare l’ossigeno in tutti gli organi. Quando non ci sono abbastanza globuli rossi, non viene trasportato abbastanza ossigeno in tutto il corpo e si sviluppa l’affaticamento. Di conseguenza, anche compiti semplici che erano possibili prima dell’inizio del trattamento chemioterapico, possono diventare impossibili.
C’è un’ulteriore complicazione alla connessione tra chemioterapia e anemia. Alcuni dei farmaci più popolari usati per trattare l’anemia possono aumentare del 10% il rischio di morte per i pazienti chemioterapici. Sebbene la ragione esatta di ciò non sia nota, è stato scoperto che i farmaci aumentano notevolmente il rischio di pericolosi coaguli di sangue nei polmoni e nelle gambe, oltre a favorire la crescita del tumore. Sebbene siano efficaci nel trattamento dell’anemia, la maggior parte degli operatori sanitari li consiglia solo per l’anemia indotta dalla chemio e il trattamento dovrebbe interrompersi non appena l’anemia è migliorata.