Il concetto di robotica risale almeno agli antichi greci. La mitologia greca aveva almeno un’istanza di robot, come servitori meccanici del dio greco della tecnologia, del fuoco e della fucina, Efesto. In un altro mito greco, Pigmalione, un maestro scultore di Cipro, realizza una statua chiamata Galatea che prende vita. Intorno al 350 a.C., un brillante matematico greco, Archita, costruì un uccello meccanico, “il piccione”, che poteva volare nell’aria con la forza del vapore. Questa è una delle prime pietre miliari conosciute nello sviluppo del campo, nonché il primo aeromodello registrato.
Molti secoli dopo, tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800, scoppiò la Rivoluzione Industriale. Ciò è stato alimentato dalla potenza del vapore e da un’ampia automazione, in particolare nella produzione di tessuti. Il telaio automatizzato, inventato nel 1801, funzionava utilizzando l’input di schede perforate. Un paio di decenni dopo, nel 1822, Charles Babbage presentò un prototipo del suo “Difference Engine” alla Royal Astronomical Society in Gran Bretagna. Ispirata al telaio automatizzato, questa macchina funzionava anche sulla base di schede perforate, ma Babbage morì prima che potesse essere costruito un modello di produzione. Oggi, Babbage è conosciuto come il “Padre dell’informatica” e tutti i robot usano i computer per il loro “cervello”.
L’era moderna della robotica inizia intorno al 1959, quando John McCarthy e Marvin Minsky fondarono il laboratorio di Intelligenza Artificiale al MIT. Un paio di anni dopo, Heinrich Erst creò la prima mano robotica moderna e nel 1962 venne creato Unimate, il primo robot industriale, per eseguire compiti ripetitivi o pericolosi sulla catena di montaggio della General Motors. Nel 1966, lo Stanford Research Institute creò Shakey, il primo robot mobile che conosceva e reagiva alle proprie azioni. Nel 1967, Richard Greenblatt scrisse MacHack, il primo programma per giocare a scacchi, in reazione a un articolo di Herbert Dreyfuss che sosteneva che un computer non lo avrebbe mai battuto a scacchi.
I decenni successivi hanno visto ulteriori sviluppi nella robotica. La Stanford University ha costruito il carrello di Stanford, un inseguitore di linea intelligente, nel 1970, e nel 1974 Victor Scheinman ha creato il Silver Arm, un braccio in grado di assemblare macchine da piccole parti utilizzando sensori tattili. Ulteriori progressi si sono verificati nel 1977, quando la NASA ha lanciato le sonde Voyager altamente automatizzate per esplorare il sistema solare esterno.
L’avanguardia della robotica ha continuato a perfezionare la velocità e la precisione dei manipolatori robotici durante la creazione di prototipi di robot umanoidi. Nel 1986, Honda ha avviato un programma di robotica umanoide, rappresentato dal prototipo ASIMO, che aveva 11 versioni dal 1986 al 2008. Nel 2008, il robot era avanzato al punto da essere in grado di seguire un essere umano tenendosi per mano, riconoscere il suo ambiente, distinguere i suoni e osservare gli oggetti in movimento.