Nello sport dicotomico della boxe degli scacchi, puoi vincere per gancio o per torre. Questa attività ibrida, che combina le qualità cerebrali degli scacchi con lo sport molto fisico della boxe, è iniziata per scherzo nel 2003, presentata al mondo da un artista olandese. Chi sapeva che avrebbe preso piede, specialmente in Germania, Regno Unito, India e Russia, e sarebbe stato ufficialmente sanzionato dalla World Chess Boxing Organisation? Le regole sono semplici: i partecipanti giocano a scacchi e poi indossano i guanti per un round di boxe, alternandosi ogni tre minuti per 11 round. Il vincitore è il concorrente che ottiene un knockout sul ring o uno scacco matto sulla scacchiera.
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Puoi incolpare (o ringraziare) l’artista Iepe Rubingh per aver fatto la prima mossa nel pugilato degli scacchi. Ha avuto l’idea da una graphic novel francese del 1992, Froid Équateur, scritta da Enki Bilal.
Rubingh afferma che “il 60 percento delle mosse vincenti viene fatto sulle scacchiere e il 40 percento nel pugilato”.
In India, la boxe a scacchi è diventata popolare tra le giovani donne povere che cercano di liberarsi dai ruoli sociali tradizionali.