Il metilprednisolone ? un farmaco glucocorticoide, o ormone steroideo, generalmente raccomandato come antinfiammatorio per il trattamento di gravi reazioni allergiche, lupus, colite ulcerosa, problemi della pelle e artrite. Viene prescritto pi? spesso con i nomi Medrol?, Solu-medrol? e Cadista?. Gli effetti collaterali del metilprednisolone includono osteoporosi, problemi agli occhi, perdita e debolezza muscolare, ulcera peptica, perdita di nutrienti, ritenzione di liquidi, mal di testa, vertigini e interruzione del sistema endocrino.
L’osteoporosi, o perdita di massa ossea, ? l’effetto collaterale pi? comune del metilprednisolone. Si verifica per diversi motivi, tra cui la soppressione delle cellule coinvolte nella formazione dell’osso, una diminuzione dell’assorbimento del calcio e una maggiore perdita di calcio attraverso l’urina. L’uso di metilprednisolone ? tipicamente preceduto da una scansione della densit? ossea di base, revisioni annuali della densit? ossea e supplementazione di calcio.
I problemi agli occhi sono un altro dei tanti effetti collaterali del metilprednisolone. I problemi agli occhi coinvolti con l’uso di metilprednisolone sono cataratta, esoftalmo e glaucoma. Questi effetti collaterali sono pi? comuni nelle persone con una storia familiare di questi disturbi oculari. In genere si consiglia di sottoporsi a una visita oculistica prima di iniziare il metilprednisolone e di sottoporsi a regolari visite oculistiche durante il trattamento. Se si osservano problemi agli occhi, il farmaco pu? essere interrotto o ridotto per ridurre ulteriori danni.
Gli effetti collaterali del metilprednisolone hanno un impatto anche sul sistema muscolare, causando indebolimento o perdita muscolare. La miopatia pu? essere dovuta all’interruzione della sintesi proteica, importante per la ricostruzione e il mantenimento dei muscoli. Esiste una correlazione positiva tra il grado di debolezza e perdita e sia la dose del metilprednisolone che la durata dell’uso: maggiore ? la dose o pi? lungo ? l’uso, maggiore ? il rischio e la gravit? della perdita muscolare.
Ulcere peptiche, difetti o debolezze nel rivestimento dello stomaco o dell’intestino sono un effetto collaterale gastrointestinale del metilprednisolone. Il farmaco riduce la produzione del muco protettivo che riveste l’intestino e lo stomaco e consente ai succhi gastrici acidi di creare buchi nell’intestino o nello stomaco. Le ulcere peptiche sono identificate da una sensazione di bruciore al centro dell’addome poche ore dopo aver mangiato.
La perdita di nutrienti e la ritenzione di liquidi sono effetti collaterali del metilprednisolone che possono causare condizioni come ipokaliemia, alcalosi e insufficienza cardiaca. L’ipokaliemia ? un deficit di potassio. L’alcalosi si verifica quando il pH dei fluidi corporei diventa eccessivamente basico a causa della risposta del rene alla carenza di potassio. Quando sia l’ipokaliemia che l’alcalosi non vengono trattate, lo squilibrio elettrolitico nel corpo pu? portare a insufficienza cardiaca, ma questo ? un raro effetto collaterale.
Il metilprednisolone pu? anche causare un aumento della pressione intercranica. Questo aumento della pressione a volte provoca danni al nervo ottico e la creazione di aree vuote nella visione del paziente. L’aumento della pressione intercranica pu? anche causare mal di testa e vertigini.
Ci sono anche diversi effetti collaterali endocrini legati all’uso di metilprednisolone. L’aggiunta di un ormone steroideo al corpo pu? produrre la sindrome di Cushing, caratterizzata da parte superiore del corpo obesa, gambe e braccia magre e viso tondo e pieno. Pu? anche causare un arresto della crescita nei bambini e causare variazioni mestruali nelle donne.
Gli effetti collaterali del metilprednisolone sono molti e vari, ma il farmaco pu? essere utile per aiutare gravi condizioni di salute. Medici e pazienti stabiliranno spesso con attenzione un corso di utilizzo che ridurr? i rischi e massimizzer? i benefici. Un corso stabilito, controlli programmati e misure preventive per evitare effetti collaterali noti possono rendere il metilprednisolone un’opzione praticabile per molti pazienti.