Le Quattro Nobili Verità sono una parte fondamentale del Buddismo. Si dice che nascano direttamente dalle intuizioni e dai pensieri di Buddha (Siddhartha Gautama) subito dopo aver raggiunto l’illuminazione, e sono presenti in alcuni dei primi testi buddisti, in particolare nel Canone Pali. Questa è la raccolta di opere che si dice sia la registrazione scritta degli insegnamenti di Buddha e dei suoi discepoli, 500 anni dopo la morte di Buddha. Ciò farebbe risalire il canone a circa 2000 anni fa. Le Quattro Nobili Verità potrebbero essere state l’argomento del primo sermone del Buddha.
Nel Canone Pali e in altre opere, le Quattro Nobili Verità sono il fondamento essenziale del Buddismo, ma alcuni sostengono che non possono essere realizzate o accettate da tutti. Potrebbe essere necessario essere “pronti” per ascoltarli. Tuttavia, la disponibilità ad ascoltare le verità e ad apprezzarle come cose non negoziabili piuttosto che come buone idee è importante per raggiungere l’illuminazione e continuare a seguire un sentiero buddista.
In breve, le Quattro Nobili Verità iniziano con il concetto che vivere o vivere significa che soffrirai. Questa è la prima verità: la sofferenza è comune a tutti noi. La seconda verità è che la sofferenza è causata dai nostri attaccamenti non solo alle cose che possediamo e alle persone che amiamo, ma anche perché ci aggrappiamo alle idee che abbiamo. Alcuni identificano questa come l’origine della sofferenza e suggeriscono che i nostri continui attaccamenti o “desiderio” ci tengono addirittura legati alla reincarnazione. Non possiamo smettere di volere le cose: la vita, l’amore, gli oggetti ed eccetera.
La terza delle Quattro Nobili Verità può richiedere molta più accettazione. La gente deve credere che c’è un modo per porre fine alla sofferenza. Infine, la quarta verità è che non c’è solo un modo per porre fine alla sofferenza, ma anche un percorso per porre fine alla sofferenza. Questo percorso potrebbe non essere completamente completo in una vita e potrebbe richiedere diverse vite per essere completato.
Il sentiero per porre fine alla sofferenza nell’ultima delle Quattro Nobili Verità è chiamato il Nobile Ottuplice Sentiero. Questo percorso implica studio e concentrazione per sviluppare saggezza, condotta etica e concentrazione. La persona che desidera cessare la sofferenza deve sviluppare la retta visione, la retta determinazione, la retta parola, la retta azione, la retta concentrazione, il retto sostentamento e la retta consapevolezza. Questo non è il lavoro di un momento e tutte queste cose possono essere lavorate contemporaneamente. L’idea è che nel tempo una persona può sviluppare queste cose e quando una persona ha raggiunto totalmente tutte le cose nell’Ottuplice Sentiero, raggiunge il Nirvana.