Cento anni fa, circa 500 milioni di persone si sono ammalate di influenza, provocando un numero di morti superiore a quello di qualsiasi guerra. La cosiddetta “influenza spagnola” si diffuse in tutto il mondo nel 1918, uccidendo da 50 a 100 milioni di persone stimate. A quel tempo, si trattava del 5% della popolazione globale, un bilancio mortale che è considerato “il più grande olocausto medico della storia”. La fine è arrivata rapidamente per molti: più di due terzi delle vittime sono morte durante un periodo di 10 settimane nell’autunno di quell’anno.
Quando l’influenza ha devastato il mondo:
L’influenza spagnola ha infettato le prime vie respiratorie e poi ha preso dimora nei polmoni. Molti sono morti poche ore dopo aver contratto il virus. Gli infetti sanguinavano dal naso, dalle orecchie e dagli occhi.
Molte vittime morirono di fame perché erano troppo deboli e troppo malate per mangiare. Chi non aveva ancora contratto il virus a volte aveva troppa paura per aiutarlo.
Nonostante il nome, l’influenza in realtà non è iniziata in Spagna. La prima guerra mondiale infuriava nel 1918 e le notizie sulla pandemia furono soppresse nei paesi in guerra. La Spagna è stata neutrale e non ha nascosto i duri fatti.