Plutone potrebbe aver perso il suo status planetario nel 2006, ma il suo scopritore umano ha ancora una grande pretesa di fama: i suoi resti sono stati i primi a viaggiare al di fuori del nostro sistema solare. Clyde Tombaugh, che individuò Plutone nel 1930, morì nel 1997 con il desiderio che le sue ceneri fossero inviate nello spazio. Nove anni dopo, una parte delle sue ceneri è stata posta sulla navicella spaziale New Horizons, una sonda della NASA che, a partire dal 2019, ha superato Plutone ed è entrata nella fascia di Kuiper, un’area di oggetti ghiacciati simili a rocce a miliardi di miglia dalla Terra. Passando oltre l’eliosfera, New Horizons alla fine si unirà alle sonde Voyager 1 e Voyager 2 (entrambe lanciate nel 1977) ancora funzionanti nel mezzo interstellare. Tombaugh, che morì all’età di 90 anni, era un astronomo dilettante quando fu assunto per aiutare nella ricerca di pianeti oltre Nettuno, con la conseguente scoperta di Plutone. Tombaugh era anche uno schietto sostenitore di una seria ricerca scientifica sulla presenza di oggetti volanti non identificati (UFO).
Un pianeta nano molto, molto lontano:
Dalla sua scoperta nel 1930, Plutone ha percorso solo circa un terzo della sua orbita intorno al sole.
Una ragazzina di 11 anni ha proposto il nome Plutone per la scoperta di Tombaugh; Plutone è il nome romano del dio degli inferi.
Il cane Disney Plutone prende il nome dall’allora pianeta e ha debuttato nel 1930, lo stesso anno della scoperta planetaria.