Gli gnomi di Zurigo è un termine usato dai leader del Partito laburista britannico negli anni ‘1960 per riferirsi con condiscendenza ai banchieri svizzeri con sede finanziaria a Zurigo. La frase ha lo scopo di evocare immagini di gnomi, che nelle fiabe e nel folklore sono spesso creature avide che accumulano tesori e inventano malvagità segrete. All’epoca, vari politici britannici attribuirono la caduta della sterlina, o sterlina, ai banchieri svizzeri, che ritenevano stessero speculando sul tasso di cambio della sterlina in modo tale da provocarne la svalutazione. I banchieri svizzeri, colpevoli o meno, hanno fatto un facile capro espiatorio: l’impegno della Svizzera nei confronti delle pratiche bancarie segrete ha a lungo avvolto un velo di mistero sulle sue pratiche finanziarie. Così, gli gnomi di Zurigo avevano lo scopo di affermare che i banchieri svizzeri non avevano nulla di buono in privato.
Gli gnomi di Zurigo divennero uno slogan politico negli anni ‘1960, la sua popolarità alimentata dai persistenti problemi con la sterlina. La monetazione del termine è spesso attribuita a Gordon Brown, ministro dell’economia britannico negli anni ’60, che una volta disse: “Gli gnomi di Zurigo sono di nuovo al lavoro”. Alcuni attribuiscono il termine, tuttavia, ad Harold Wilson, primo ministro britannico dal 1964-70. In entrambi i casi, entrambi i politici, tra gli altri, hanno usato la frase per sfogare la loro frustrazione sulla convinzione che i banchieri svizzeri stessero armeggiando con il valore della sterlina e traendo profitto dalla sua caduta.
Quando il termine ha preso piede, è venuto a rappresentare più di una preoccupazione per la svalutazione della sterlina; è diventato un esempio di come funziona il sistema bancario svizzero. Nelle storie, gli gnomi spesso abitano in montagne cavernose, dove accumulano avidamente tesori e tramano piani maligni. Sebbene possano non essere diabolici né avidi, i banchieri svizzeri sono davvero custodi di tesori segreti. La Svizzera è nota per accettare depositi da un’abbondante base di investitori stranieri, conservando gran parte di quel denaro in caveau sotterranei e inespugnabili. La privacy dei conti bancari svizzeri è ferocemente tutelata, tanto che è illegale per un banchiere rinunciare all’identità di un titolare di conto.
Sebbene alcuni siano stati scettici sul segreto bancario svizzero – i criminali potrebbero ipoteticamente utilizzare il sistema per immagazzinare denaro illecito – la pratica è nata come mezzo per proteggere gli investitori onesti. Nel 1934, la Svizzera ha promulgato il segreto bancario come legge per proteggere i cittadini tedeschi che cercavano di tenere i loro soldi lontani dal partito nazista. La privacy bancaria fa parte della cultura svizzera da così tanto tempo che ora sembra innestata nella psiche nazionale come un diritto dato.
Con la crisi della sterlina degli anni ‘1960, il lungo passato, riferendosi ai banchieri svizzeri come agli gnomi di Zurigo, ha perso gran parte del suo pungiglione, se non tutto. Ora, il termine è usato tanto in Svizzera quanto nel Regno Unito, come riferimento ironico e onorario alla cultura bancaria svizzera. In effetti, il termine è così accettato che il Museo del denaro di Zurigo gode della presenza di una propria scultura gnomica residente.
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