Che cos’è il carico AMP?

Il carico AMP si riferisce alla quantità di richiesta che un circuito elettrico pone su una fonte di alimentazione, come una batteria o l’interruttore automatico tra l’elemento elettrico e la linea di alimentazione che corre verso una casa o un edificio. Un AMP, abbreviazione di ampere, rappresenta un’unità di misura per la quantità di carica di corrente elettrica richiesta da un apparecchio elettrico per secondo di utilizzo. Nella maggior parte dei casi, questo termine si riferisce direttamente agli apparecchi alimentati a batteria e alla quantità di tempo in cui la batteria alimenterà il dispositivo durante il suo utilizzo. Le batterie sono classificate come in grado di gestire una gamma specifica di utilizzo di ampere, o carico AMP, per quanto tempo alimenteranno l’articolo se l’articolo richiede un carico di 1 AMP per alimentarsi efficacemente.

Ad esempio, una batteria con una potenza nominale di 16 Ah alimenterà un dispositivo che richiede un carico di 2 AMP per otto ore prima di dover essere ricaricato o sostituito; allo stesso modo, se il dispositivo richiede un carico di 1 AMP, la batteria alimenterà il dispositivo per 16 ore prima che la batteria non sia in grado di alimentare efficacemente il dispositivo. Le batterie ricaricabili sono generalmente molto più efficienti delle batterie sostituibili, specialmente nei dispositivi che richiedono più di 2 AMP di carico. Il carico AMP effettivo richiesto dal dispositivo dipende dalla funzione del dispositivo stesso e da quanta potenza il dispositivo richiede a una velocità costante per funzionare efficacemente.

I fusibili sono concettualmente simili agli AMP, ma vengono utilizzati per regolare la corrente inviata a un dispositivo che richiede un flusso costante di energia da una fonte di alimentazione aperta. I fusibili sono classificati in termini di quantità di ampere che il fusibile può gestire prima del sovraccarico. Nella maggior parte delle case è stato eliminato l’uso di fusibili e sono stati installati interruttori automatici per regolare l’erogazione di potenza. Questo perché non è necessario sostituire un interruttore automatico ogni volta che il circuito viene sovraccaricato da una sovratensione o dal dispositivo utilizzato che richiede un amperaggio troppo alto per essere gestito da quel particolare circuito.

Quando un interruttore è sovraccarico, l’interruttore interrompe automaticamente il circuito, interrompendo l’erogazione dell’alimentazione al dispositivo per evitare danni al dispositivo o all’hardware utilizzato per fornire alimentazione al dispositivo dalla fonte originale. I fusibili, d’altra parte, interrompono l’erogazione di energia al dispositivo surriscaldandosi, o “soffiando”, e quindi interrompendo il completamento del circuito al dispositivo. Un fusibile deve essere sostituito con uno nuovo se si brucia, mentre un interruttore di circuito in genere richiede solo la riaccensione dell’interruttore sull’interruttore.