Il tetrametro è una forma di metro poetico in cui ogni riga di una poesia contiene quattro “piedi”, sebbene ciascuno di questi piedi possa essere disposto in diversi modi. All’interno di questa struttura abbastanza semplice e di base, tuttavia, può esserci una grande variazione tra le linee in base a come sono strutturati quei piedi. I piedi in un verso di poesia spesso seguono un formato particolare che indica quante sillabe ci sono in ciascun piede e l’accento posto su quelle sillabe. Un verso di poesia scritto in tetrametro di solito ha otto o 12 sillabe per verso, a seconda del tipo di ritmo metrico usato.
Il metro di una particolare poesia indica il ritmo di una poesia, in particolare per quanto riguarda il modo in cui ogni riga è strutturata e scorre attraverso l’opera. Questo è solitamente indicato da una parola descrittiva che si riferisce al numero di piedi all’interno di ciascuna riga, come tetrametro o pentametro. Una poesia scritta in tetrametro ha quattro piedi per riga, il prefisso “tetra” indica quattro, mentre una poesia in pentametro ha cinque piedi per riga e una poesia in eptametro ne ha sette. Questi piedi all’interno di ogni riga sono basati su sillabe, non su singole parole.
Quando viene descritto il metro di una poesia, in genere è fatto usando due parole; il primo indica come è strutturato ciascun piede nella poesia e il secondo mostra quanti di questi piedi si trovano in ogni riga. Una poesia che viene descritta come scritta in “tetrametro giambico” ha linee che di solito contengono quattro piedi per riga con ogni piede scritto in modo giambico. D’altra parte, una poesia in “pentametro giambico” ha anche i piedi scritti come “giambi”, ma contiene cinque piedi per riga. Il metro non è una regola assoluta, tuttavia, e molte poesie sono scritte con variazioni occasionali, soprattutto in opere più lunghe, per evitare ripetizioni eccessive e mantenere il ritmo della poesia dinamica.
Ci sono diversi modi in cui i piedi in una poesia possono essere scritti, e questi sono solitamente basati sul numero di sillabe usate per piede e sugli accenti posti su quelle sillabe. Una poesia scritta in tetrametro giambico, per esempio, ha quattro piedi per riga che sono scritti ciascuno come giambi. I piedi giambici contengono due sillabe, il che significa che ogni riga del poema contiene otto sillabe, con la prima sillaba non accentata e la seconda sillaba accentata. Una poesia scritta in tetrametro dattilico, d’altra parte, userebbe piedi dattilici che contengono ciascuno tre sillabe, il che significa che ogni riga del poema ha 12 sillabe, strutturate come una singola sillaba accentata seguita da due sillabe atone.