Sebbene i magi (noti anche come i magi) appaiano solo brevemente nel Vangelo di Matteo (Matteo 2-1), e poi non se ne hanno più notizie, sono riusciti a catturare l’immaginazione dei cristiani e sono stati ritratti nell’arte e storie da allora. Allora chi erano i saggi nella Bibbia? E quanti erano? Perché supponiamo che ce ne fossero tre? Matteo non è specifico sul numero effettivo dei magi che hanno visitato il bambino Gesù, ma solo sui tre doni che hanno portato: oro, incenso e mirra. Questi oggetti erano preziosi nell’antico Vicino Oriente e probabilmente tornarono utili quando la Sacra Famiglia fuggì in Egitto. Gli studiosi hanno speculato per secoli su chi potessero essere questi magi. Alcuni dicono che erano stregoni babilonesi mentre altri hanno ipotizzato che fossero zoroastriani persiani. Un manoscritto siriaco dell’VIII secolo, “La Rivelazione dei Magi”, sostiene che i magi erano mistici provenienti da una terra lontana chiamata “Shir” – forse la Cina – e che potrebbero esserci stati tra i 12 ei 12 anni che fecero il viaggio. L’origine effettiva dei saggi potrebbe essere persa nell’antichità, ma la loro storia di seguire la “stella dalla bellezza regale luminosa” per migliaia di miglia fino a Betlemme continua ad affascinare i fedeli.
Maggiori informazioni sui magi:
Secondo il Vangelo di Matteo, i magi visitarono prima il re Erode, per chiedere dove si trovasse il bambino. Erode li incaricò di tornare con la posizione del bambino in modo che potesse anche andare ad adorarlo. I magi, tuttavia, furono avvertiti in sogno di non tornare dal re e tornarono alle loro case per un altro modo.
I doni dell’oro, dell’incenso e della mirra erano doni tradizionali a un re o una divinità, anche se alcuni studiosi hanno affermato che l’oro rappresenta la regalità di Cristo e l’incenso la sua divinità, mentre la mirra ha predetto la sua morte.
Nell’arte, la visita dei magi è apparsa prima e molto più frequentemente di qualsiasi altra scena della prima infanzia di Gesù, comprese le immagini del bambino Gesù in una mangiatoia.