Alcuni studi importanti hanno stabilito una correlazione tra il fumo e lo sviluppo del morbo di Alzheimer, ma nessuno è abbastanza diffuso o dettagliato per comprendere appieno il collegamento. Alcuni dei primi studi erano retrospettivi, nel senso che esaminavano le abitudini al fumo di coloro che avevano già sviluppato l’Alzheimer. Gli studi prospettici hanno seguito fumatori e non fumatori, hanno somministrato test e misurato l’acutezza mentale. Allo stato attuale, il declino delle capacità mentali degli anziani è peggiore tra i fumatori. Tuttavia, nelle persone portatrici di un gene che le rende suscettibili allo sviluppo dell’Alzheimer, il fumo sembra non prevenire né accelerare l’insorgenza della malattia.
Nel 1998, uno studio prospettico della Erasmus Medical School nei Paesi Bassi, ha mostrato che i fumatori avevano il doppio delle probabilità di sviluppare una demenza associata al morbo di Alzheimer rispetto a coloro che non avevano mai fumato. Tutti i partecipanti hanno iniziato senza sintomi di demenza e sono stati testati due anni dopo per determinare la loro acutezza mentale. Questo studio ha preso in considerazione anche i fattori “gene-ambiente”. Ha esaminato separatamente le persone portatrici del gene dell’apolipoproteina E-4 che indica che hanno maggiori probabilità di sviluppare l’Alzheimer nel corso della loro vita. Sorprendentemente, questi portatori che fumavano non avevano più probabilità dei non portatori di contrarre la demenza.
Lo stesso Medical Center ha pubblicato un altro studio nel 2004, mostrando che di anno in anno il tasso di declino mentale era significativamente peggiore tra coloro che fumavano. In effetti, potevano persino misurare una differenza tra gli individui che avevano fumato in passato, ma da quando avevano smesso, e quelli che non avevano fumato per tutta la vita adulta. Lo studio era molto più ampio degli studi precedenti, coinvolgendo quasi 10,000 persone di età superiore ai 65 anni. Vi sono anche prove crescenti che il morbo di Alzheimer, in quanto disturbo neurologico, possa essere considerato anche una malattia vascolare. Esistono numerosi e indiscutibili studi che dimostrano che il fumo è dannoso per la salute vascolare.
Una complicazione in questi studi è la tendenza dei fumatori a morire prima dei non fumatori per ictus, cancro o malattie cardiache. Pertanto, gli studi sono orientati verso quei fumatori relativamente sani che non hanno sofferto di gravi problemi di salute. Inoltre, questi studi si basano sui resoconti delle persone sulle loro abitudini al fumo, piuttosto che sulla raccolta di verifiche indipendenti. Infine, è stato dimostrato che la nicotina, se iniettata e non inalata, può migliorare le facoltà mentali, come il richiamo della memoria, dei malati di Alzheimer. Certamente, sono necessari ulteriori studi per comprendere appieno la relazione causale tra il morbo di Alzheimer e il fumo.