Che cos’è il risparmio sociale?

Il risparmio sociale, noto anche come Fogel Social Savings, è un principio economico creato nel 1964 da Robert Fogel, uno scienziato americano che ha vinto il premio Nobel per l’economia nel 1993 insieme a Douglass North per il loro lavoro nella storia economica. Il lavoro di Fogel si è concentrato sulla cliometria, spesso definita nuova storia economica, lo studio della storia che applica modelli matematici ai cambiamenti prodotti dalle influenze economiche e sociali. L’equazione del risparmio sociale è un elemento fondamentale di tale ricerca. È un metodo per calcolare i risparmi sui costi di produzione che avvengono con l’avvento dell’innovazione tecnologica.

L’equazione del risparmio sociale è piuttosto semplice, ma quantificare i suoi fattori di input può essere una sfida. È indicato come Risparmio sociale = (Ct-1 – Ct) Qt dove “C” rappresenta il costo marginale di un prodotto o servizio, “Q” come quantità totale di prodotti o istanze di servizio fornite, “t-1” come valore di C prima dell’innovazione e “t” come fattore di influenza su C o Q dopo l’innovazione. La formula afferma sostanzialmente che, quando avviene l’innovazione, riduce il costo di un prodotto o servizio per unità di un fattore fisso rispetto a quello che sarebbe tale costo se l’innovazione non avesse mai avuto luogo.

Fogel per primo ha applicato il suo concetto di risparmio sociale all’innovazione del trasporto ferroviario. Vari valori per il contributo che l’innovazione delle ferrovie ha apportato alla riduzione dei costi commerciali possono essere derivati ​​da questi principi cliometrici. Ciò è in parte dovuto alla quantità di crescita economica che l’innovazione delle ferrovie ha portato all’ambiente commerciale locale in una nazione, nonché ai fattori che influenzano l’innovazione a livello locale, come avanzi di prodotto e contabilità della crescita.

I valori ottenuti dall’uso dell’approccio del risparmio sociale dipendono dai valori di input forniti e da come si stimano i cambiamenti che l’innovazione ha prodotto. I valori di output sono considerati meno importanti nella formula, tuttavia, rispetto all’effettivo processo quantitativo di cambiamento economico che la tecnologia porta a una società. Questo è un principio di reale risparmio economico nazionale, che si riferisce ad aumenti di produttività che richiedono la stessa quantità di lavoro e risorse di prima che l’innovazione avvenisse. Spesso, il risparmio in termini economici è un valore monetario che non ha alcun legame diretto con la produzione, ma il risparmio reale intende indicare una qualche forma di maggiore efficienza a parità di costo.

Gli economisti hanno modi diversi di descrivere un processo e, spesso, vengono utilizzate semplificazioni in modo da poter comprendere un principio di base, anche se i valori di output non sono considerati in grado di riflettere le condizioni del mondo reale. Un modo per semplificare il calcolo del risparmio sociale è quello di sostituire il prezzo dei beni con il loro costo nell’equazione, poiché i prezzi sono più facili per i quali acquisire valori. Ciò cambierebbe l’equazione in Risparmio sociale = (Pt-1 – Pt) Qt con tutti gli stessi valori, ad eccezione del prezzo utilizzato anziché del costo. L’uso del prezzo si basa sul presupposto che i mercati siano competitivi ed efficienti e che i prezzi riflettano le vere spese in conto capitale relative ai costi. Questo, sfortunatamente, spesso non è vero quando i prodotti sono venduti sottocosto in modo che un’azienda possa penetrare in un nuovo mercato o per altre ragioni economiche non intuitive. Sebbene il prezzo sia un fattore meno affidabile da utilizzare nei calcoli del risparmio sociale, è tuttavia l’approccio più comune all’utilizzo della formula.