Che cos’è la democrazia economica?

La democrazia economica è una filosofia della socioeconomia. La socioeconomia è lo studio e l’esplorazione dell’economia vista nel contesto dei valori, dei comportamenti e delle interazioni sociali umani. In questo contesto, la democrazia economica sostiene di togliere il potere alla ricca minoranza e di darlo al popolo. In sostanza, è una forma di socialismo economico in cui i lavoratori controllano la produzione.

I modelli di democrazia economica possono assumere molte forme, sia in un quadro teorico sia quando applicati a situazioni del mondo reale. Tuttavia, tutti gli approcci condividono i valori fondamentali di base. La filosofia prevede che tutte le persone debbano avere accesso a risorse comuni come terra, acqua e materie prime. La scarsità artificiale fabbricata dalle grandi imprese dovrebbe essere eliminata e il potere d’acquisto dei consumatori dovrebbe essere aumentato.

Il problema economico di base definito dalla filosofia della democrazia economica è che la società nel suo insieme non guadagna abbastanza denaro per acquistare tutto ciò che produce e produce. La ragione di ciò è che un piccolo gruppo di persone detiene la maggioranza della ricchezza. Usano quella ricchezza, non per il benessere dei propri lavoratori, ma per rendere se stessi e gli altri azionisti ancora più ricchi. Questa disuguaglianza, secondo la filosofia della democrazia economica, porta alla povertà, alla disoccupazione e alla fame.

Gli approcci su come risolvere questo problema variano in intensità e portata. Molti sostenitori dell’approccio di base alla democrazia economica credono di poter sfuggire al modello capitalista formando cooperative di lavoratori. Un gruppo di persone che condividono competenze simili si uniscono per gestire un’attività. Ogni membro della cooperativa sarà proprietario o affitto di parte dell’edificio, raccoglierà fondi per servizi pubblici e pubblicità e otterrà una quota uguale degli utili. La maggior parte delle cooperative di lavoratori oggi sono gestite da gruppi di agricoltori o artisti.

Un approccio più radicale alla democrazia economica prevede la ristrutturazione di governi locali, nazionali o mondiali. Invece di controllare solo la loro piccola cooperativa, i lavoratori condividono sostanzialmente la proprietà in ogni azienda. La proprietà non sarebbe di proprietà di nessuno e quindi non potrebbe essere acquistata o venduta. Potrebbe, tuttavia, essere affittato. Il valore di tutta la terra sarebbe determinato da come viene utilizzato.

Con questo approccio, anche le banche saranno di proprietà sociale. Ogni persona avrebbe diritto a una parte dei profitti realizzati dalle imprese. Tutti lavorano, ma invece di essere pagati, ottengono una quota uguale della ricchezza. In questo modo, i sostenitori sostengono che la povertà, la fame e la guerra scompariranno virtualmente.