Nel cervello umano, la corteccia premotoria è costituita da aree interconnesse all’interno della corteccia motoria primaria, che si trova nel lobo frontale del cervello. La parola “motore” si riferisce alla funzione delle aree, che è quella di inviare messaggi che dirigono i movimenti del corpo per svolgere compiti specifici. La corteccia premotoria ha un’area laterale e mediale. Ciascuna delle due aree è collegata da percorsi neurali, che funzionano come una serie di fili elettrici, alla corteccia motoria primaria. L’area laterale dirige il movimento fisico in risposta allo stimolo esterno, mentre l’area mediale risponde allo stimolo interno dal cervello stesso e trasmette l’intenzione di eseguire un determinato atto fisico.
I neuroni sono le unità strutturali di base del sistema nervoso. Si pensa che la maggior parte dei neuroni nell’area laterale sia collegata al verificarsi di funzioni motorie come la presa di un oggetto. La ricerca sulle scimmie ha generalmente sostenuto questa conclusione. Quando le scimmie furono addestrate a raggiungere diverse direzioni seguendo un segnale visivo, i neuroni nell’area laterale iniziarono a “sparare” o a trasmettere informazioni, più rapidamente nel tempo tra il segnale e l’atto fisico del raggiungimento. Ciò indicava che il movimento fisico era in risposta allo stimolo esterno della stecca.
L’area mediale della corteccia premotoria è anche coinvolta nei movimenti del corpo e nelle capacità motorie. Si ritiene tuttavia che quest’area operi su stimoli interni anziché esterni. I ricercatori sottolineano il fatto che le scimmie con l’area mediale rimossa mostrano una marcata riduzione della quantità di movimenti fisici iniziati dalle scimmie stesse. Allo stesso tempo, il movimento fisico in risposta a segnali esterni è rimasto lo stesso. Ciò ha indicato che le informazioni memorizzate nell’area mediale si basano sulla propria codifica per eseguire movimenti specifici.
Gli studi di imaging suggeriscono che l’area mediale funziona allo stesso modo negli esseri umani. L’area mediale si attiva quando i soggetti del test eseguono compiti motori dalla memoria. Ciò è vero anche in assenza di segnali visivi o istruzioni scritte o verbali.
Gli studi sul cervello umano supportano anche la connessione tra la corteccia motoria e il movimento fisico. I pazienti con danni al lobo frontale hanno difficoltà ad imparare a selezionare un movimento specifico in base a segnali visivi. Questa difficoltà sorge anche quando il paziente comprende le istruzioni e alla fine esegue il movimento corretto. Gli individui con lesioni della corteccia premotoria possono anche mostrare difficoltà nel seguire i comandi visivi o verbali per eseguire un movimento sollecitato esternamente.