Che cos’è la perdita non realizzata?

A volte indicata come una perdita di carta, una perdita non realizzata è una situazione in cui un investitore ha subito una perdita su un’azione o un altro titolo, ma non ha ancora ufficialmente preso la perdita. Questa perdita non realizzata può essere una situazione temporanea, supponendo che il valore del titolo inizi ad aumentare ancora una volta e superi il prezzo originariamente pagato per le azioni. Se l’investitore sceglie di vendere il titolo mentre il prezzo è ancora inferiore al prezzo di acquisto originale, la perdita non realizzata viene realizzata e può essere rivendicata come una perdita in conto capitale.

Il modo più semplice per comprendere la natura di una perdita non realizzata è considerare l’acquisto di mille azioni di un dato titolo. Diverse settimane dopo tale acquisto, il valore di quelle azioni inizia a precipitare, a causa di qualche evento imprevisto o cambiamento nel mercato. Entro uno o due giorni, il valore di quelle azioni è la metà di quello che l’investitore ha pagato inizialmente. Ciò significa che l’azionista ha subito una perdita non realizzata del cinquanta per cento sull’investimento.

A seconda delle circostanze che circondano la tendenza, l’investitore può prevedere che il titolo si stabilizzerà presto e inizierà ad aumentare di valore ancora una volta. In tal caso, lui o lei può scegliere di trattenere le azioni e alla fine ridurre l’importo della perdita non realizzata man mano che il valore delle azioni aumenta a un livello superiore al prezzo di acquisto originale. Ciò creerebbe ciò che è noto come un guadagno non realizzato.

Se il titolo non riesce a recuperare e invece continua la tendenza al ribasso, l’investitore sperimenterà un aumento della perdita non realizzata. Una volta che è chiaro che il titolo non si riprenderà, l’investitore farebbe bene a vendere le azioni prima che il valore diminuisca ulteriormente, impedendo così qualsiasi ulteriore aumento della perdita. Al momento della vendita delle azioni, la perdita non realizzata diventa una perdita realizzata e può essere richiesta come detrazione fiscale durante il periodo in cui si realizza la perdita.

Sia una perdita non realizzata che un guadagno non realizzato rimangono in tale stato fino a quando l’investitore non sceglie di vendere il titolo. A quel punto si realizza il guadagno o la perdita e il valore del portafoglio di investimento viene adeguato di conseguenza. Questo è importante, dal momento che molte agenzie fiscali non considerano le plusvalenze tassabili fino a quando non vengono realizzate. Inoltre, la perdita di solito non può essere rivendicata come detrazione fino a quando non viene realizzato l’importo.

Smart Asset.