L’archeologia è la disciplina dello scavo di vecchi manufatti ed edifici per saperne di più sulla storia umana. È spesso considerato un tipo di scienza, sebbene si basi più sull’interpretazione e sui confronti incrociati che sulla creazione di ipotesi e sulla sperimentazione. L’archeologia è una disciplina imperfetta, poiché gli scavi recuperano solo una piccola percentuale dei manufatti originali e diversi ricercatori potrebbero avere interpretazioni contrastanti delle prove scoperte. Nonostante ciò, siamo stati in grado di apprendere una quantità enorme di storia umana e preistoria attraverso l’archeologia.
Gli esseri umani moderni esistono da almeno 200,000 anni, ma l’archeologia ha portato alla luce fatti sui nostri antenati ancora più antichi, come i membri della specie Homo habilis e Homo erectus. Queste specie hanno colonizzato porzioni dell’Eurasia oltre due milioni di anni fa, lasciandosi dietro semplici strumenti di pietra lungo la strada. Molto più recentemente, solo 50,000 anni fa, gli umani moderni si sono diffusi in tutta l’Eurasia, lasciando dietro di sé strumenti molto più complicati. Grazie all’archeologia (così come agli scavi fossili), sappiamo bene quando si sono verificati questi eventi e in quali regioni.
L’archeologia moderna risale solo all’inizio del XIX secolo. Da allora, alcuni dei ritrovamenti archeologici più interessanti sono stati: la scoperta di antiche tombe reali egiziane, maya e cinesi, complete di tonnellate di manufatti, destinate ad accompagnare i re nell’aldilà; resti di insediamenti che indicano che i Vichinghi arrivarono nelle Americhe già nell’anno 19, quasi 1000 anni prima di Colombo; resti di insediamenti preistorici sotto il Mare del Nord (adiacente al Regno Unito), dai tempi in cui i livelli del mare del mondo erano più bassi; galeoni spagnoli affondati nell’Oceano Atlantico che trasportano oro, argento e smeraldi per un valore di dieci miliardi di dollari e oltre.
La disciplina dell’archeologia è stata drammatizzata in film come Indiana Jones e giochi come Tomb Raider. Gli archeologi più giovani spesso citano questi come ispirazione per entrare nel campo.