Che cos’è l’archeologia marina?

L’archeologia marina, nota anche come archeologia marittima, è lo studio di manufatti e paesaggi sottomarini. Spesso questo significa studiare i naufragi, anche se sono state rivelate anche altre interessanti caratteristiche archeologiche sottomarine, come i resti di accampamenti preistorici nel Mare del Nord, o detriti lasciati quando un terremoto liquefa la terra sotto una città portuale, come Port Royal in le Antille. Di solito, i manufatti sott’acqua decadono rapidamente, ma in alcuni casi, anche solo uno su diverse centinaia, la conservazione è notevole e manufatti che sarebbero decaduti o sarebbero stati saccheggiati molto tempo fa se sulla terraferma rimangono ancora. Un famoso esempio è il relitto della Mary Rose, una nave da guerra di epoca Tudor che affondò in una battaglia con i francesi nel 1545.

Alcune delle testimonianze archeologiche più affascinanti del mondo antico provengono da relitti molto antichi con materiali conservati. I più antichi naufragi da indagare nel campo dell’archeologia marina risalgono all’età del bronzo, con alcune navi e canoe risalenti al 1400 a.C. o precedenti. Uno dei più famosi è l’Uluburun Shipwreck, un relitto ben conservato al largo della costa meridionale della Turchia con un vasto carico. Il carico includeva avorio di elefante, avorio di ippopotamo, lingotti di rame, lingotti di stagno, vetro grezzo, ebano egiziano, oro, uova di struzzo, resina di terebinto, vasi d’avorio, un calice d’oro, varie brocche, lampade e vasi, una spada italiana, lance europee , un’ascia cerimoniale di pietra e altro ancora. Reperti così grandi di materiale intatto sono molto rari nell’archeologia sopra la superficie, la scoperta delle tombe dei faraoni è uno dei primi e unici esempi.

La prossima grande classe di imponenti naufragi nell’archeologia marina sono quelli della tarda età del bronzo e della prima età del ferro della Grecia e di Roma. Le enormi chiatte da diporto dell’imperatore romano Caligola sono state scoperte nel Lago di Nemi, in Italia, dove l’acqua dolce si presta a una migliore conservazione del legno e dei manufatti. Una di queste chiatte (frammentarie) era lunga 104 m (341 piedi), la terza nave di legno più grande mai costruita, con una nave più grande non costruita fino a circa 1,800 anni dopo. Chiamato “Caligula’s Giant Ship”, era alto sei ponti e poteva contenere oltre 1,000 persone. La nave gigante di Caligola è diventata il simbolo dell’edonismo e dell’egoismo di Caligola e di altri imperatori romani come Nerone.

Un’associazione frequente e altamente speculativa di archeologia marina nella mente del pubblico è quella con la possibile scoperta di Atlantide. Sebbene Atlantide fosse chiaramente un espediente letterario inventato da Platone per descrivere la sua società ideale, per migliaia di anni molte persone sono state indotte a pensare che esistesse davvero, il che ha stimolato approfondite indagini subacquee. Alcune di queste indagini hanno effettivamente portato alla luce alcuni manufatti interessanti, ma in ogni caso sono stati associati a culture conosciute del mondo antico, mai una cultura completamente nuova e sconosciuta.