Che cos’è l’autofagia?

L’autofagia è un nome sia per il processo di mangiare parti del proprio corpo sia un termine usato per descrivere una condizione psicologica caratterizzata dal desiderio di farlo. Questo termine può anche riferirsi ai processi naturali che il corpo utilizza per consumare i propri tessuti, sia come risposta alla fame grave, sia per rimuovere le cellule vecchie o morte dal corpo. Una versione lieve di questo comportamento è comune nella maggior parte degli uomini e delle donne. Non è stata identificata una singola causa chiara per spiegare casi più gravi di autofagia, ma in alcuni casi la condizione è legata alla pica, alla voglia di consumare oggetti non commestibili o al disturbo ossessivo-compulsivo (DOC).

La maggior parte degli esseri umani si impegna in forme lievi di autofagia con una certa regolarità. Questo comportamento è in genere limitato a mangiarsi le unghie e masticare la pelle morta sulla punta delle dita o sulle labbra. Questo tipo di comportamento può essere indicativo di elevati livelli di stress, ma normalmente non è motivo di preoccupazione.

Nei casi più gravi, il comportamento comporta l’automutilazione e arriva ad assomigliare a una forma di cannibalismo. Il comportamento si manifesta spesso come una versione più estrema dei normali tipi di autofagia che fanno parte della vita umana quotidiana. Un uomo o una donna potrebbe infliggere gravi lesioni alle proprie dita o addirittura rosicchiarle del tutto. I casi in cui uno strumento di qualche tipo viene utilizzato per tagliare una parte del corpo sono generalmente classificati in modo diverso, come varietà di autocannibalismo.

Le ragioni precise di questo tipo di comportamento non sono perfettamente comprese. In alcuni casi, si pensa che il comportamento sia un’estensione di altri sintomi più lievi di DOC. Altri casi possono coinvolgere gli stessi impulsi sottostanti che alimentano la pica. Questi casi possono derivare da una combinazione di effettiva malnutrizione, disagio psicologico e segnalazione anormale nelle parti del cervello responsabili della direzione dell’appetito.

Alcuni casi possono derivare dal desiderio di provare sensazioni, forse a causa di una perdita di input sensoriali da altre fonti. I pazienti, specialmente gli anziani, che sperimentano una perdita sensoriale possono cercare di compensare questo cercando stimoli più forti. Un’ulteriore spiegazione per questa condizione postula che questo comportamento sia guidato dal desiderio di infliggere dolore al corpo, forse a causa di problemi sessuali radicati o nel tentativo di far fronte allo stress, ma anche questo non è stato conclusivo. dimostrato.

Gli operatori sanitari responsabili del trattamento dell’autofagia devono affrontare sia le cause psicologiche o fisiologiche del comportamento che eventuali lesioni fisiche. Il trattamento in genere include la cura standard della ferita per accelerare la guarigione e prevenire l’infezione. I sintomi del disturbo ossessivo compulsivo, se presenti, vengono solitamente trattati con farmaci o terapie. Vengono affrontate anche eventuali altre condizioni psicologiche pronunciate e i potenziali fattori di stress emotivo vengono rimossi se possono essere identificati.